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MADDALONI- Continua il “caso Comando Vigili”: da oltre otto giorni senza linea telefonica fissa. Un servizio di pubblica utilità, deputato alla sicurezza, controllo e emergenza territoriale isolato e non raggiungibile dai cittadini. E cos ben più grave mancano informazioni al riguardo. Dopo il black out arriva l’accusa di interruzione di pubblico servizio. A puntare l’indice è il consigliere Angelo Tenneriello (Maddaloni Positiva).

Angelo Tenneriello

Sembra che il guasto sia più grave di quanto previsto?

Ma quale guasto. Siamo al cospetto di un esempio di lungaggine che quasi sfocia nell’inerzia: otto giorni per rimettere a posto una linea telefonica di un servizio sensibile e di pubblica utilità? Basterebbe questo per far scattare la segnalazione al Prefetto e a tutte le autorità competenti.

Quindi denuncia?

Di più, accuso. In qualsiasi comune normale, con una amministrazione normale e dipendenti normali sarebbe stato attivato un servizio di emergenza. Un numero di cellulare a cui i cittadini potrebbero rivolgersi. Invece, siamo al cospetto di un’amministrazione che considera i cittadini sudditi e consiglieri comunali e dipendenti alla stregua di vassalli, valvassini e valvassori. Al vertice della piramide l’Imperatore del Sacro democristiano impero Andrea De Filippo.

E’ arrabbiato?

Di più, è una vergogna. Il pubblico servizio non può essere interrotto in questo modo. Sono stati spesi 50 mila euro per comprare le mitiche “pandarelle gpl”. In più, oltre 30 mila euro per comperare il Pk alla Protezione Civile e poi mancano dieci euro per una sim per comunicazioni d’urgenza? Mancanza di comunicazione nell’era dei social. Una cosa inammissibile. C’è il tempo e lo spazio per parlare del superfluo non essenziale: addobbi e palle di Natale, annunci mirabolanti di progetti che dovranno prendere vita nel futuro prossimo o remoto. Ma non c’è tempo per rimettere in sesto un servizio che ha a che fare con la sicurezza del territorio e dei cittadini. Vergogna, vergogna, vergogna.

Che fa imita Sgarbi?

Visto che siamo in una tragicommedia, sta bene anche Sgarbi. Faccio una proposta: si faccia un corso per una comunicare con i segnali di fumo. Così, le tribù dei cittadini possono comunicare con il grande capo del servizio pubblico di turno. Quanto sta accedendo, è inaudito.

Che fare?

Ripeto: fare chiarezza su questa interruzione di pubblico servizio. E anche se ci fosse stato il peggior guasto telefonico della storia, questo non giustificherebbe la mancanza di comunicazione. Insomma, come la si gira e rivolta, emerge una grave carenza della gestione di un servizio essenziale, il più prossimo ai cittadini. Qualcuno dovrà rispondere di quanto accaduto.

Farà una interrogazione?

Tutto quello che sarà necessario. Farò una interrogazione sul mitico street control: acquistato, pubblicizzato coma l’ottava meraviglia della tecnologia, il terrore di chi infrange il codice della strada poi sparito dalla circolazione.

Cosa vuole sapere?

Che fine ha fatto? Per quanto tempo è stato utilizzato? Quante multe sono state elevate? Quante contestazioni ha subito il comune? Quanto è costato questo giocattolo e se gli incassi hanno almeno pareggiato i costi.

Vuol rivoltare il comando vigili come un calzino?

Non va bene nulla e non funziona nulla. Fuori uso le linee fisse, ancora non sono stati riattivate al meglio le comunicazioni radio. I cellulari aziendali poi, ormai da anni sono stati ritirati, insieme alle sim aziendali, per «utilizzo eccessivo o improprio delle linee telefoniche e dei collegamenti ad internet». Poi manca personale, prima mancavano le auto. Manca sempre qualcuno o qualcosa affinché il servizio possa essere funzionante e decente. Adesso basta: si faccia chiarezza su questa storia di precarietà senza fine.

Redazione