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MADDALONI Riportate le lancette dell’orologio indietro nel tempo. Si ritorna al 30 giugno 2020 e all’accordo tra azienda e operatori ecologici. Ma questa volta è scoppiata davvero la pace tra la Buttol e sindacati: mantenuta la parola data e versati gli emolumenti dovuti. Che fatica. Dopo nove mesi di chiacchiere una protesta selvaggia, si vede la luce in fondo al tunnel. Finalmente le parti si sono sedute allo stesso tavolo. E finalmente da una parte l’azienda, dall’altra i sindacati e in in mezzo l’assessore Salvatore Liccardo nel ruolo di mediatore e parte lesa, è stata trovata la quadratura del cerchio. Meglio tardi che mai. E’ strano a dirsi: sembra che si sia spalancata verso una ragionevole interlocuzione per portare a compimento la questione del riconoscimento dei parametri contrattuali. Una volta tanto la partita non è finita con il classico zero a zero. Portato a casa un risultato importante con il contributo di tutti e un pizzico di buon senso. Ma bisognava aspettare nove mesi per arrivare a questo risultato scontato? Non era meglio chiudere l’accordo prima? Almeno ci saremmo risparmiati qualche disagio in più. Non possiamo non rilevare che a mantenere la parola data sono stati, per primi i dipendenti, che su un’accordo (non ancora ratificato) hanno lavorato gratuitamente anche domenica scorsa. E questa volta la Buttol non è stata da meno.

Redazione