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Riceviamo e pubblichiamo la nota di Santo Senneca, candidato al Consiglio Comunale con Progetto Maddaloni a sostegno di Mario D’Addiego:

“L’intenzione della società Cementir Italia S.p.a.  a realizzare il trasferimento alla società controllata MADDALONI CEMENTI S.r.l. del ramo d’azienda costituito dalle attività di produzione e vendita svolte presso lo stabilimento di Maddaloni è ormai prossima.
La citata operazione societaria trova la sua principale motivazione nella necessità di adempiere alle previsioni obbligatorie contenute nella delibera dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato del 8 novembre 2017, relativa all’acquisizione della Cementir Italia S.p.a. da parte della Italcementi S.p.a.
L’Autority con tale delibera ha espresso parere favorevole alla predetta acquisizione, subordinandone tuttavia la legittimità al rispetto di una serie di condizioni, tra le quali, la cessione dello stabilimento di Maddaloni.
Proprio cosi Maddaloni! Stabilimento prossimo al termine delle attività estrattive fissato al 31 Marzo del 2019 conformemente a quanto disposto dalla L.R. n.22/2017
E’ da registrare che solo nello stabilimento Cementir di Maddaloni lavorano all’incirca 250 persone tra dipendenti e personale di ditte esterne.
Nell’arco di pochi anni il territorio casertano è stato investito da una grande crisi che ha progressivamente ridotto attività e forza-lavoro e infine la crisi mondiale che ha attraversato gli ultimi sette anni ha fatto il resto, portando il territorio verso una fase quasi di de-industrializzazione.
Abbiamo una disoccupazione generale che supera il 23%, è ancora più impressionante se lo si rapporta a quello dell’occupazione: nel 2015 il tasso di occupazione in provincia di Caserta è stato del 36,5% , il più basso della Campania.
E’ vero che occorre nel territorio casertano un Policlinico, perché solo una struttura di tal genere può sviluppare ricerca medica e farmaceutica e favorire indotti anche produttivi in questo campo, ma nello stesso tempo non possiamo penalizzare altri settori con la perdita di posti di lavoro.
Perché qui non stiamo parlando di realtà con il quale alcune “coltivazioni” di cava sono state portate avanti in modo abusivo, oppure sono state create aree di stoccaggio di rifiuti, ma di una realtà che utilizza una politica ambientale  finalizzata alla realizzazione di un sistema produttivo eco-sostenibile basato sulla trasparenza e sulla reciproca collaborazione. 
La prossima amministrazione deve farsi carico al più presto del problema, cercando di trovare delle soluzioni, dialogando con la Regione Campania perché non si può parlare al giorno d’oggi di incompatibilità tra due strutture.
Si parla tanto di industria 4.0, di  agevolazioni per soddisfare le richieste di imprese presenti in aree di crisi industriale, di soldi stanziati per la realizzazione di infrastrutture finalizzate al recupero ed al potenziamento nelle aree PIP.
E poi parliamo di incompatibilità? L’incompatibilità porta anche alla perdita di posti di lavoro.”

bocchetti