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MADDALONI- Se la Periferia si ribella, via Pioppolungo si innervosisce, via Grotticella si scapriccia e via Sauda ha l’ulcera. I disservizi, oggettivamente documentati, innescano movimenti volontari di protesta, mobilitazione e anche ambizioni politiche. Se il teorema della periferia abbandonata è vero resta pur sempre un teorema. Infatti, si scopre che, da sempre, l’area medioevale è senza servizi di nettezza urbana . Insomma, se su tutto il territorio è operativa la raccolta differenziata. Nelle aree densamente popolari poi funziona il «servizio di riassetto dei rifiuti» ovvero la rimozione massiva di quelli indifferenziati. Invece, nelle stradine panoramiche dei Formali, lungo l’intera cinta muraria del castello  e nelle zone collinari (località Calvarino e Maddaloni Superiore) non viene pratica né la raccolta, né la rimozione e nemmeno lo spazzamento. Non arrivano nè i mezzi d’opera e nemmeno gli operatori ecologici. Arrivano solo le puntuali cartelle di pagamento della Tari per un servizio non reso. Così, l’associazione Re.curo, da sempre impegnata nella conservazione e decorso dei quartieri storici e panoramici,  avvia la «sospensione collettiva dalla Ta.ri». Non va pagato un servizio non reso in maniera sistematica. E’ solo l’inizio: pronta la domanda collettiva di rimborso Tari degli ultimi cinque, per le «bollette pagate ingiustamente. vista la prolungata e immotivata sospensione».

Redazione