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Completato l’intervento annunciato dall’assessore Liccardo e curato dal personale dell’Ufficio tecnico comunale

MADDALONI- Una volta tanto non sono i morti a mantenere i vivi. Ripristinato il più antico e basilare principio di ogni civiltà: onorare i defunti e la loro memoria. E’ quello che non è successo, negli ultimi, 25 anni a Maddaloni. Dove, grazie da una gestione bancarottiera delle casse comunali, sono stati utilizzati i soldi incassati dal cimitero (vendita dei suoli per le cappelle gentilizie, vendita dei loculi e proventi dei servizi) come bancomat per colmare le voragini del bilancio. I morti hanno mantenuto i vivi senza coraggio, senza memoria e senza dignità. Sembra, una volta tanto, che i vivi siano tornati ad onorare la memoria dei defunti. E’ solo l’inizio perché c’è molto, anzi moltissimo, da fare. In attesa del project financing, promesso e mai partorito, che dovrebbe rivoluzionare la gestione, arriva il primo cambio di passo. E’ stato completato il primo lotto di riqualificazione della parte storica.

Dallo scempio alla riqualificazione

E’ stato ripristinato il tracciato, in parte perduto, dei viali alberati storici, la geometria delle aree verdi, secondo i dettami della tradizione, con il ripristino di tutti i camminamenti. L’azione di tutela conservativa, in linea con i dettami della Soprintendenza e l’azione di salvaguardia prevista dal regolamento edilizio funerario, è stata estesa anche a tutti gli edifici circostanti. Per questo motivo, non sarà più abbattuto ma recuperato il nicchiario storico del Corpo di Cristo. La struttura è stata ingabbiata da poderosi ponteggi e imbracature di legno con l’obiettivo immediato l’implosione statica. Avviata una delicatissima azione di eradicazione di un’enorme arbusto che, da oltre 40 anni, è cresciuto sul tetto dell’edificio, sfondando i solai fino a raggiungere le fondamenta. L’intrusione dell’apparato radicale ha causato il crollo di numero loculi. Asfaltati i viali principali.

Azione di recupero ancora da fare

E’ appena all’inizio. Nel prossimo bilancio vanno trovati i fondi per il rifacimento del restante 60 per cento di strade interne e per la «pianificazione e messa in opera di un intervento urgente di salvaguardia strutturale». In concreto, sono quattro le aree interdette e affette da cedimenti strutturali più contenuti: dovranno essere restaurate tutte le zone costruite tra fine ‘800 e i primi 50 anni del ‘900 che, legge alla mano, prevedono interventi solo di salvaguardia e conservazione. E poi manca un servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria che sarà affidato al futuro gestore unico dei servizi cimiteriali che sarà selezionato attraverso un bando unico europeo secondo i criteri del project financing. Intanto, con la riorganizzazione dell’Ufficio tecnico comunale, toccherà ad Orazio Gnarra gestire le aree verdi e la manutenzione del camposanto. Lontano da occhi indiscreti, e nel pieno rispetto dei familiari e delle salme, oltre alla messa in sicurezza statica urgente, presso il nicchiario del Corpo di Cristo, è stata eseguita un’operazione di recupero e pietosa ricomposizione delle spoglie mortali travolte dai calcinacci.

Gli interventi di risanamento già fatti. E quelli in programma

Vinta la corsa contro il tempo: contro le infiltrazioni d’acqua e contro i cedimento del soffitto e delle lapidi per il “colombaio comunale San Michele. Avviata e completata la manutenzione urgente delle coperture che non poteva essere procrastinata ancora a lungo. Eseguiti lavori di rifacimento della copertura (guaine di asfalto) e del soffitto, delle aree esterne e dell’intonaco. E’ in programma un programma di coibentazione dei palazzi di nuova edificazione dove si registrano ulteriori infiltrazioni d’acqua.

Redazione