00 3 min 5 anni

MADDALONI- Il cerchio è chiuso. Limati gli ultimi dettagli dell’accordo complessivo, tra l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile e il sindaco Andrea De Filippo. Oltre all’ «accordo tecnico e finanziario su tutte le opere sostitutive» che consentiranno la soppressione integrale di ben otto passaggi a livello lungo la tratta urbana della linea Caserta-Cancello-Napoli, l’ammodernamento infrastrutturale dei binari e la creazione di un sistema di viabilità alternativa, il sindaco porta a casa anche una nuova strada di scorrimento. Si tratta (fatte le debite proporzioni) di una “piccola tangenziale”: innesto nell’area via Sauda-via Campolongo, proseguimento e attraversamento di via Appia e congiungimento finale con l’attuale via de Curtiis. Bretella a doppia carreggiata per il collegamento tra via Libertà (area ex Cementir) e l’innesto del casello autostradale sull’A30. Una bretella che permetterà di attraversare Maddaloni, da un capo all’altro, senza entrare nel centro urbano. Stamattina, i tecnici di Rfi hanno inviato l’accordo quadro e i dettagli progettuali. E’ verosimile che l’intero accordo, comprensivo anche dei progetti di sostituzione del Ponte Vapore, saranno presentati ufficialmente in Consiglio Comunale e quindi alla città Poi si procederà alla ratifica. I capisaldi dell’accordo vertono su tre grandi principi non negoziabili: chiusure, soppressioni saranno autorizzate, e avverranno, solo su autorizzazione del regolare ordinanza del sindaco e contestualmente al completamento delle opere; l’intero onere (dalla progettazione alla consegna della infrastrutture) è a carico di Rfi; le infrastrutture diventeranno patrimonio esclusivo del territorio e qualsivoglia intoppo per la realizzazione o sopraggiunta variante dovrà essere sempre concertata e sottoposta all’approvazione del Comune. Chiusa una storia scandalosa, durata quasi 50 anni, archiviate le sconfitte e i danni finanziari sostenuti dal comune, sarebbe necessario aprire il capitolo doveroso della Corte dei Conti: chi paga per i danni procurati? Chi paga per le spese legali sostenute? Chi paga per tutti gli aborti progettuali prodotti? E soprattutto (come si legge nelle sentenze del Tribunale di Roma, del Tar e del Consiglio di Stato), l’ente locale ha avuto una condotta volontariamente ostativa finalizzare ad ostacolare accordi e danneggiare la popolazione. Sarebbe il caso di chiedere, in quanto popolazione danneggiata, i danni a chi di dovere.

Redazione