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La Cassazione emette la sentenza a riguardo di alcuni abusi edilizi nella grande struttura resa famosa dalle serie su Real Time. Dal “Boss” Don Antonio, alla Regina Imma, quante figure diventate cult

Il Castello crolla sotto i colpi della magistratura. E’ una notizia che in poco tempo ha invaso le agenzie di tutta Italia, quella della confisca del famoso Hotel Ristorante “La Sonrisa” di Sant’Antonio Abate, una sorta di cattedrale delle cerimonie, regno incontrastato di pony pomellati, nozze trash, cantanti neomelodici e soprattutto successi televisivi. “La Sonrisa” è stata confiscata con effetto immediato e diventerà parte del patrimonio del Comune.

La sentenza è stata emessa dalla Corte di Cassazione e riguarda alcuni abusi edilizi della struttura diventata famosa anche grazie alla serie di Real Time, “Il Castello delle Cerimonie“, appuntamento che dal 2014 appassiona milioni di telespettatori in una sorta di saga della famiglia Polese, dal “Boss” per eccellenza Don Antonio, passando per la figlia Imma e il genero Matteo di cui sono diventate cult le contrattazioni con gli sposi e i loro menù esagerati dove “deve venire lo schifo del cibo perchè a Napoli si usa così, altrimenti ti criticano“.

Don Antonio Polese, l’uomo a cui si deve la nascita de “La Sonrisa”

La serie televisiva ha fatto diventare “Il Castello” di Sant’Antonio Abate un luogo di culto grazie anche ad una collaudata storyboard che prevedeva la presentazione dei festeggiati, il rito della scelta dell’abito con stuolo infinito di familiari a seguito, la mitologica fashion sequency, l’ingresso degli invitati con i loro vestiti in cui pensi: “ma abiti così che li indosserebbe mai?“. Ai matrimoni della “Sonrisa” trovi la risposta. Senza dimenticare i pranzi debordanti dove non può mancare la sorpresa di mezzanotte spesso racchiusa in un piatto di pasta e fagioli con le cozze.

Famosa per le cerimonie extra large con pranzi debordanti e parata immancabile di neomelodici. La vicenda giudiziaria iniziata nel 2011. Alla “Sonrisa” anche il tanto chiacchierato matrimonio tra Tony Colombo e Tina Rispoli

Poi c’erano loro, i cantori, le voci, le star che non potevano mancare, quei cantanti neomelodici che arrivano a dozzine per fare gli auguri ai festeggiati. Quello era il momento clou di ogni cerimonia, una specie di Festival di Sanremo vissuto all’ombra del Castello tra un linguino con l’astice (non ci siamo sbagliati…proprio così linguino) e un piatto di crudo perchè…”No Matteo senza il crudo noi non ci sediamo nemmeno a tavola“. Andare a festeggiare alla “Sonrisa” tra il quadro gigante di Mario Merola e il busto di marmo di Don Antonio, equivaleva ad impazzire e tutti nella vita hanno diritto di impazzire almeno una volta oppure di cantare insieme a Nancy, Stefania e Giusy, le Elodie, Annalisa ed Emma dei Quartieri per intenderci, l’amore tossico di “So tutte tale e quale“.

Matteo Giordano e Donna Imma Polese

La vicenda giudiziaria risale al 2011, magistratura avviò le indagini su una serie di abusi edilizi che, a partire dagli anni ’80, avrebbero interessato tutta l’area, di oltre 40 mila metri quadri. La sentenza di primo grado, emessa dal tribunale di Torre Annunziata nel 2016, prevedeva la condanna a un anno di reclusione con pena sospesa per Rita Greco, (la moglie di Don Antonio scomparsa nel pieno dell’emergenza Covid), Tobia Antonio Polese e Agostino Polese.

Tina e Tony Colombo nel loro chiacchieratissimo matrimonio

Recente il pronunciamento della Cassazione, con la sentenza è divenuta definitiva. Per il momento, dunque, le sorti del complesso alberghiero, con i suoi popolari protagonisti, restano incerte. Al momento né il sindaco di Sant’Antonio Abate né i gestori del locale si sono espressi sulla situazione. Da sottolineare come in tutti questi anni, “La Sonrisa” abbia rappresentato una grande svolta economica per l’intera città offrendo posti di lavoro e un grandissimo risalto di immagine e notorietà.

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Vincenzo Lombardi