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Dopo un’indagine di cinque anni, 27 arresti per concorso esterno in associazione mafiosa, turbativa d’asta e contrabbando di sigarette. Anche Tina Rispoli (già vedova di camorra) e il famoso neomelodico Colombo dietro le sbarre

Camorrista a me? Ma come si permette questo signore! Io camorrista?“. Esplodeva in tutto il suo fragore trash e gli orecchini che le arrivavano fino alle spalle, Tina Rispoli nel replicare alle accuse del Consigliere della Regione Campania, Francesco Borrelli, dal primo momento nemico giurato della criminalità che si vestiva con le note musicali, durante uno dei tanti salotti al limite del paranormale di Barbara D’Urso sulle reti Mediaset (GUARDA IL VIDEO)

Da stamattina Tina Rispoli è ufficialmente una camorrista. Ci siamo tolti il pensiero. Adesso lo afferma anche la Magistratura. Non si scandalizzerà più se verrà apostrofata in tale modo. In realtà con la malavita era incriminata da sempre avendo sposato Gennaro Marino, barbaramente ammazzato nel 2012 sul lungomare di Terracina nella terribile faida tra Scissionisti e clan Di Lauro. Tina Rispoli e il marito, il noto cantante Tony Colombo finiscono in manette insieme ad altre 27 persone dopo un’indagine portata avanti dalla Direzione Distrettuale Antimafia durata quasi cinque anni. Tra i reati contestati anche il concorso esterno in associazione mafiosa, la turbativa d’asta, e l’aggravante della transnazionalità legata al contrabbando di sigarette.

Il famoso matrimonio Rispoli-Colombo

Tony & Tina erano diventati star delle rete. Lei si era quasi reinventata influencer, una sorta di Chiara Ferragni che dal Parco Verde di Secondigliano arrivata in prima serata sulle reti nazionali con il beneplacito di chi dovrebbe fare da filtro a cosa e soprattutto chi va in onda. Lui cantava “Ti aspetto all’altare” e non poteva esserci matrimonio senza le note di quel ragazzo siciliano diventato una star tra banchetti nuziali e serenate abusive. Le sue canzoni spadroneggiavano ovunque, i suoi concerti facevo il sod out con Belen Rodriguez ospite d’onore.

Lei si era reinventata influencer, lui passava da una serata abusiva ad un concerto sold out con ospite d’onore Belen. La TV nazionali hanno fatto a capelli per contendersi le ospitate di una coppia poco incline alla legalità. Non scandalizziamoci: camorra e musica napoletana da sempre a braccetto

Secondo gli inquirenti gli indagati hanno messo in piedi una sorta di catena imprenditoriale. Il clan gestiva, per esempio, una nota palestra, una sala scommesse e alcuni supermercati. Anche il contrabbando di sigarette dall’est, in particolare dalla Bulgaria e dall’Ucraina, faceva parte del business , con l’importazione circa una tonnellata e mezza di “bionde” che hanno rifornito i mercati illegali. Tony & Tina pare avessero investito nella creazione di una fabbrica di sigarette abusive che dal tabacco grezzo sfornava direttamente il pacchetto da esportare all’estero. Una genialata del male, altro che canzonette.

Musica neomelodica e camorra. Non facciamoci prendere dall’ipocrisia. E’ stato e sarà sempre cosi. Non è il primo caso non sarà l’ultimo. La musica all’ombra del Vesuvio è sempre stata un business dai tempi del clan Giuliano di Forcella che mise su un vero e proprio studio di registrazione per lanciare giovani talenti dell’epoca che ancora si non chiamavano neomelodici. Don Luigino (Giuliano) aggiungeva la sua vena poetica scrivendo hit immortali per Gigi D’Alessio e Ciro Rigione. La camorra investe sui giovani producendo album e video, gli artisti ringraziano lavorando gratis e presenziando alle cerimonie dei Boss.

La vita (artistica) di Tony Colombo sembra essere cambiata proprio quando fece il suo ingresso in casa Marino ed iniziavano i primi sguardi languidi con Tina. Il clan (lei in particolare) puntarono su quel giovane di belle speranze e bella voce e il buon Colombo si ritrovò mezzi e liquidità per costruire la sua carriera nel mondo della canzone, fino alle manette di questa mattina.

Negli ultimi anni c’è stato chi ha costruito dei documentari capillari e fatto eccellenti inchieste televisive su tutto il nero che girava dietro la patina di una coppia inspiegabilmente presa a modello da un certo tipo di informazione, rivolta principalmente ad un pubblico poco attrezzato culturalmente. Giornalisti che puntualmente sono stati messi alla gogna e maltrattati dal sistema anche se nelle ultime ore i loro servizi sono ricomparsi sui social. Troppo tardi ovviamente.

Una delle tante ospitate da Barbara D’Urso

Il MANAGIAMENT di Tony Colombo, una volta, rubò e distrusse telecamere e schede di memoria di una troupe de “L’Arena” di Massimo Giletti solo per aver osato di documentare un concerto abusivo della star. Poca solidarietà all’epoca, tanti applausi questa mattina. Il tempo ci darà ragione, diceva qualcuno. Tony & Tina sono l’ultimo esempio del male che viene esaltato in prima serata. Sarà pur vero che il Diavolo fa più ascolti di San Francesco ma in questa storiaccia hanno perso tante persone, non solo gli arrestati. Domani non cambierà nulla ma speriamo che coloro che hanno nascosto estorsioni e minacce sotto lustrini, cavalli e carrozze, provino almeno un minuto di vergogna.

Vincenzo Lombardi