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L’intero universo degli sport da combattimento e delle arti marziali si sono sollevati ed hanno preso una dura posizione nei confronti del branco che ha barbaramente ucciso Willy Monteiro Duarte. Tutte le federazioni sportive esprimono la più sentita vicinanza alla famiglia del giovane ventunenne che ha perso la vita a Colleferro, perché intervenuto a difesa di un suo amico. La FIJLKAM Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali (Sumo, Ju Jitsu e Aikido) con un lungo comunicato si unisce al grande cordoglio per la famiglia di Willy Monteiro Duarte, «Ucciso da una banda di “violenti” – si legge nella nota – per essere intervenuto in difesa di un suo amico coinvolto in una rissa a Colleferro, nel tentativo di pacificare gli animi.Il comportamento della banda di picchiatori non risponde in nessun modo ai valori trasmessi dagli Sport di combattimento e dalle arti marziali praticate nella Fijlkam.Sebbene uno degli appartenenti al branco criminale sia risultato tesserato per il karate con la FIJLKAM, gli Organi di Giustizia federali si sono subito attivati per la sua sospensione e la sua radiazione dall’albo dei tesserati. Nessuno dei coinvolti né oggi né in futuro potrà mai più avvicinarsi ad una delle nostre palestre affiliate né praticare le nostre discipline.I valori che gli sport olimpici, tra i quali il karate, propugnano sono innanzitutto l’autocontrollo, il rispetto degli altri e la correttezza nonché l’altruismo e la generosità. Sono valori fondanti di ognuno degli sport che fanno parte della FIJLKAM e sono trasmessi dai nostri Insegnanti tecnici a qualsiasi livello di pratica».Dello stesso tenore la presa di posizione della Federazione Pugilistica Italiana, maggiormente coinvolta dal punto di vista mediatico in quanto dalle prime ricostruzioni stampa erano stati definiti pugili alcuni membri della banda dei giovani coinvolti. «La FPI esprime immenso dolore e cordoglio per la scomparsa del giovane Willy Monteiro, barbaramente ucciso sabato notte a Colleferro – dichiarano dalla Fpi -. Willy, corso in aiuto di un amico preso di mira da una banda di balordi e per questo malmenato a morte, era portatore sano di quei valori che fanno di un uomo un Pugile: Coraggio, altruismo e incoercibile voglia di aiutare chi è in difficoltà. Valori, non i soli, e ideali che sono alla base della nobile arte e che i Maestri insegnano quotidianamente nelle palestre affiliate alla FPI. Chi non ne è in possesso e, soprattutto, non è tesserato con la FPI non può e non deve essere definito Pugile. La FPI, dopo attenta verifica, rende comunque noto che uno dei quattro balordi è stato tesserato fino al 2018 ma da allora non hanno più avuto a che fare, sotto qualsivoglia forma, con il movimento pugilistico nazionale. A questo personaggio sarà interdetta sine die la possibilità di tesserarsi con la FPI e di iscriversi/allenarsi presso tutte le ASD/SSD a essa affiliate». Anche dalla Federazione Italia Taekwondo, altro sport da combattimento olimpico proveniente da un’antica arte marziale coreana, la presa di posizione è dura. «La Federazione Italiana Taekwondo – si legge in una nota social -si unisce al dolore della famiglia del giovane Willy Monteiro ucciso violentemente da un branco di quattro giovani. Ci uniamo al pensiero della Federazione Pugilistica Italiana ribadendo che chi compie simili orrori non ha nulla a che vedere con i valori e i principi che lo sport insegna. Ricorderemo per sempre Willy morto per aver difeso un amico».

Redazione On Line