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Egregio Direttore,
accogliendo il Suo invito a partecipare al dibattito in corso sulla problematica PUC, Le sottopongo il mio modesto contributo di cittadino attivo e tecnico operante sul territorio comunale.
Senza entrare, per il momento, nel merito del Preliminare, penso che la probabile origine degli equivoci che stanno innescando una situazione paradossale, risalga a quando l’arch. Bernasconi, forzando un pò la mano, tentò di rifilare il Preliminare di Piano in assenza della Politica. Infatti, nonostante il disappunto espresso da più parti in città, manifestato anche con documenti sottoscritti e regolarmente protocollati, il Redattore non esitò a trasmettere il Preliminare in data 27 settembre 2016, nel bel mezzo della gestione del Commissario prefettizio Samuele De Lucia; forzatura che, a mio parere, ha profondamente lacerato il rapporto fiduciario che si era instaurato con la cittadinanza.
In tutta onestà, l’arch. Bernasconi, esperto e stimato urbanista, non poteva non cogliere il significato di quanto stabilito solo qualche mese prima dalla Legge Regionale n. 22 dell’agosto 2016, laddove esplicitamente prevedeva che, per i comuni commissariati, i termini di adozione rimanevano sospesi dalla data di insediamento dell’organo straordinario fino all’insediamento del nuovo Consiglio Comunale.
In buona sostanza, tale modifica al Regolamento n. 5/2011 di attuazione della legge urbanistica regionale ribadiva che la scelta sulle strategie di pianificazione e sviluppo del proprio territorio compete ai cittadini e ai loro rappresentanti politici, congelando, al contempo, il potere decisionale in materia di programmazione urbanistica dell’organo straordinario (commissario).
E bene hanno fatto i due Commissari prefettizi (De Lucia e Basile) che si sono succeduti tra il 2016 e il corrente 2018, a mettere sotto chiave il Preliminare relegandolo in un angolo remoto dell’archivio comunale.
Come bene ha fatto il Sindaco De Filippo a scongelarlo e renderlo pubblico, prendendo atto della sua esistenza.
A mio avviso, ciò che è mancato e che sta alimentando equivoci e polemiche, è l’assenza di una formale contestazione che andava indirizzata al Redattore per aver consegnato il Preliminare non ad una Amministrazione in carica, ma ad un Commissario prefettizio che, per legge, non aveva alcun potere decisionale in materia di pianificazione urbanistica, così sottraendosi ad una prima e necessaria interlocuzione in fase di trasmissione degli elaborati di piano. A tale contestazione sarebbe dovuto essere allegato l’invito a ritirare la documentazione trasmessa nel 2016 poiché, per ridefinire le linee guida e/o gli indirizzi per la redazione del PUC, alla luce delle sopravvenute e mutate situazioni programmatico-territoriali (RFI, ZES, Parco Dea Diana, avanzamento lavori al casello autostradale A/30 e al Policlinico di Caserta, ecc.) l’Amministrazione avrebbe attivato l’Ufficio di Piano, anche al fine di acquisire gli eventuali contributi delle nuove forze politiche nel frattempo insediatesi.
Mancando la menzionata contestazione, è normale che l’ignaro Redattore del PUC trovi singolare che sia in corso una analisi critica sul Piano in sua assenza, ed accetti di partecipare ad una tavola rotonda organizzata da una parte politica.
Allo stato attuale sembrerebbe che l’arch. Bernasconi ignori che l’Amministrazione, o quantomeno buona parte dei tecnici e della cittadinanza attiva, ritenga il Preliminare una bozza da ritirare per una radicale e profonda rivisitazione. Probabilmente l’arch. Bernasconi agisce nella convinzione che il Piano sia stato recepito e che, quindi, si sia passati alla fase di consultazione dei cittadini, delle associazioni, ecc., per una adozione condivisa.
Ma così non è, o almeno non sembrerebbe essere, anche per le critiche e le osservazioni manifestate in Ufficio di Piano (puntualmente amplificate dalla stampa) da autorevoli rappresentanti, tecnici e non, della maggioranza oltre che della quasi totalità del consesso.
Se poi la presa d’atto del Preliminare da parte dell’attuale Amministrazione significa l’avvio della fase di consultazione, allora in molti, in tanti, tecnici e non, siamo stati preda di una allucinazione collettiva e, scusandomi, ritiro questo mio intervento fuori luogo.
In ogni caso, va evidenziato che avviare le consultazioni su questo Preliminare, già traballante e monco di adeguato supporto cartografico e normativo, trasmesso in un momento di smarrimento e di assenza della rappresentanza politica cittadina, significa lavorare su un progetto territoriale strategico irrimediabilmente minato alla base. Stando così le cose, anche auspicando una proficua e costruttiva partecipazione pubblica, esso mai potrà ottenere l’ampia condivisione di cui necessita un piano urbanistico comunale.
Maddaloni, lì 19 novembre 2018
Cordialmente
(Giovanni De Santis)
 

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