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MADDALONI- Chi si candida di quà e chi si candida di là. Loro si candidano ad un lavoro. E non vogliono più aspettare, nè hanno voglia di fare teatrini o perdere tempo nella strategia delle tre carte. Senza tutela occupazionali e senza risposte, gli edili hanno riavviato i presidi pacifici, civili e ubiquitari. Gli edili che cercano lavoro, da stamattina, sono ritornati presso i cantieri della Bari-Napoli e in Comune. E’ un ultimatum. Non vogliono più aspettare. Non possono più permetterselo: tra promesse, riunioni, vertici e rinvii hanno perso un anno in attesa dell’apertura (che non c’è stasta dei cantieiri dell’Interporto. Peggio hanno perso pure il residuo degli ammortizzatori sociali. e ora aspettare è diventato un lusso. La settimana scorsa, sono stati presentati i curricula di assunzione presso gli uffici del “Consorzio Cft”. Sono passati sette giorni e già comincia l’insofferenza. Da domani, e in maniera permanente, gli edili ricominceranno con i presidi itineranti. Ma è il panorama dell’edilizia sul territorio ad essere desolante. Chiusi, in assenza di garanzie finanziarie, quattro cantieri dell’Interporto sequestrati (sul versante Marcianise); non sono partiti i cantieri a Maddaloni; chiusi quelli in attività. Per la linea ferroviaria Baria-Napoli, non và meglio. Già sono stati persi otto mesi. Perchè è dal maggio scorso che il personale (jn possesso delle regolari qualifiche professionali) invia curricula e non riceve risposte. Chi si candida di qua e chi si candida di là. Ma la battaglia per il lavoro continua.

Redazione