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MADDALONI- Comunque andrà sarà un insuccesso politico. Le urne sono lontane ma la politica locale ha già perso. Trattative su trattative e poi i soliti referenti politici non locali a cui rendere conto. E pensare che alle ultime amministrative, tutti i candidati, tutti i partiti, tutta la pletora di civiche intonavano un solo slogan: prima la città; ridare dignità e capacità di rappresentanza al territorio. Qualcuno si spingeva anche più in là: “Maddaloni ai maddalonesi”. Tempo 14 mesi ed è cambiato tutto. Nella maggioranza, tenuta insieme dal collante politico che si chiama Andrea De Filippo, e tra le opposizioni non c’è stato uno straccio di dialogo politico che potesse dare sostanza alle promesse di 14 mesi fa. Nessun confronto finalizzato a coalizzare il voto per cogliere la massima rappresentanza possibile. Cosa è successo? Nelle riunioni della coalizione del sindaco (l’ultima appena 72 ore fa) si è tentato pure di fare un patto elettorale. Il criterio di convergenza era: si candida chi ha avuto minore visibilità istituzionale. Pertanto, visti gli assessorati e le cariche distribuite, sarebbe toccata a Nunzio Sferragatta e a Filippo Iacobelli. Insomma, una richiesta di passo indietro per Giuseppe Carfora (poichè Forza Italia vanta un assessorato di peso) ma anche per Russo, Vigliotti e tutti i consiglieri di Maddaloni nel Cuore (che già ha il sindaco, assessori e il presidente del consiglio). E invece, la convergenza, secondo il criterio di pari rappresentanza, non ci sarà. E il livellamento non sarebbe valido per Maddaloni nel Cuore. Risultato: dispersione di voti. Scenario identico dalla parte opposta. Mentre Gigi Bove e Gaetana Crisci ascoltano le sirene provenienti da Santa Maria a Vico, i tronconi del Pd che fu non si parlano. Si candida Tenneriello ma dovrà cercare consensi ben oltre il perimetro del Consiglio Comunale locale visto che non c’è convergenza con Alternativa per Maddaloni (almeno fino ad oggi) e nemmeno con il Pd che punterebbe su Angelo Campolattano. Insomma, ognuno per sè e alla città ci pensa il buon Dio. Così, sarebbe un miracolo eleggere tre consiglieri. Difficile è ottenerne due. Bisogna lavorare, dentro la maggioranza, per strapparne uno. Perde la politica al servizio del territorio. Nutriamo la speranza di essere platealmente smentiti.



Redazione