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MADDALONI- Rimodulato il piano di messa in sicurezza. Il «secondo lotto per lavori di manutenzione straordinaria finalizzati alla messa in sicurezza» dell’ex caserma Annunziata (con investimento complessivo di 800 mila euro) è stato ripensato e potenziato ed esteso a tutti i punti perimetrali del quadrilatero monumentale che resta senza i tetti. Con gli interventi d’urgenza, ordinati dalla magistratura, sono stati scongiurati solo il collasso della grande facciata di ingresso e il cedimento dei solai. Ma non sono state rifatte le coperture, nemmeno ricorrendo a interventi temporanei. Prima di decidere una problematica destinazione urbanistica di una struttura gigantesca (tre piani, con vasta piazza interna e un’area sotterranea) pure i privati confinanti con la struttura, unitamente ai padri Carmelitani dell’annesso convento hanno chiesto una «verifica statica di tutte le aree perimetrali e un piano di messa in sicurezza supplementare». Rilevate e denunciate altre criticità e altri segnali di cedimento. Uno stop and go necessario per rimuovere integralmente tutte le criticità ancora esistenti a partire da quelle presenti sulla facciata opposta a quella principale, già interessata da un cedimento delle fondazione dal lontano 1956. E ora, fatti due conti, si affaccia l’ipotesi di un abbattimento differenziato della struttura. nella fattispecie l’abbattimento delle due ali laterali che congiungono i corpi di fabbrica principlai (Ingresso e area retrostante). Si tratta delle due strutture costuite postume, destinate esclusivamente a magazzini e che meno si prestano ad un possibile riutilizzo. L’abbattimento ridurrebbe i costi; aprirebbe lo spazio ad una grande piazza centrale servita dagli spazi attrezzati dell’ingresso e del retro. Una ipotesi progettuali motivata da motivi tecnici ed economici ma che potrebbe aprire un percorso fattibile per un riutilizzo urbanistico che, al momento, resta molto problematico e improbabile.

Redazione