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Più aspiranti che deleghe a disposizione. Il ruolo marginale dei cespugli della maggioranza e tutti i nodi in Maddaloni Viva. Si apre il “cantiere” per costruire la nuova giunta

MADDALONI- Pronti, via: scatta la corsa alle poltrone. La maratona dei conteggi post-elettorali è finita. E’ durata 21 giorni. E da oggi, con la proclamazione degli eletti, la parola torna agli “scienziati della politica locale” che, dopo averci deliziato con una marea di luoghi comuni e un’alluvione di sciocchezze elettorali senza alcun fondamento, ritornano allo sport preferito e l’unico che poi conta: la corsa alla poltrona. Il riconteggio non ha modificato la gerarchia nelle liste. Ma c’è un problema di abbondanza: troppi sederini e poche poltrone. Scherzi a parte, i posti in giunta sono sette e le liste da accontentare sono nove. Tra i cespugli della politica locale, cioè i nani delle liste civiche che hanno portato a casa solo un consigliere comunale, c’è inquietudine, fame di visibilità e il rischio serio di esclusione temporanea. Il manuale Cencelli parla chiaro: i numeri in politica si contano e si pesano. E quelli dei cespugli contano poco e pesano ancora meno. Nessuno è decisivo da poter far pesare il singolo voto in consiglio. Le uniche liste che hanno superato il 10 per cento (Maddaloni Viva, Maddaloni Nel Cuore, Con De Filippo sindaco, Insieme per Maddaloni) hanno raccolto 14 consiglieri. Di fatto sono autosufficienti. In ossequio i principi di “pari dignità e collegialità” ci potrebbe essere uno strappo e una scelta più inclusiva. Il che significa che i partiti maggiori dovrebbero fare sacrifici. Tutti i nodi da sciogliere sono in Maddaloni Viva. La lista di maggioranza relativa deve trovare la quadratura del cerchio. Tra i nodi da sciogliere: dare adeguata visibilità ad Angelo Campolattano, record man delle preferenze; conferire le deleghe giuste per far scattare possibilmente i primi due non eletti (Franco D’Angelo e Giuseppe Carfora) e ottenere assessorati di peso. Al momento, tutte e tre le condizioni non potranno essere soddisfatte contemporaneamente. Se Campolattano punta alla presidenza del consiglio diventerebbe problematica la concessione anche del secondo assessore. Due assessori e la presidenza eroderebbero invece gli spazi esigui per i cespugli. Staremo a vedere. Tra tutte le nove liste che sostengono il sindaco De Filippo probabilmente solo il «Movimento Popolare per Maddaloni» resterà a mani vuote essendo l’unica che non è riuscita ad eleggere il leader e fondatore Franco Merola. Nell griglia del toto-assessore un posto in prima fila va a Francesco Capuozzo (ex presidente del consiglio), Antonio De Rosa (che ha rispettato una rinuncia volontaria all’assessorato per la passata consiliatura), e Katia Ventrone già responsabile della cultura che, di fatto, non ha mai smesso l’impegno politico e la collaborazione con il sindaco. Un ruolo di rilievo potrebbe essere conferito anche a Nicola Corbo come assessore ai lavori pubblici. Calendario alla mano, il sindaco ha 10 giorni per convocare il consiglio comunale e altri dieci per celebrare la prima seduta.

Redazione