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MADDALONI- Una cosa sono le regole. Una cosa i proclami e i bandi di assegnazione e un’altra ancora la realtà. Continua la vendita con bancarelle e occupazione del suolo pubblico dei fiori davanti al cimitero. Le «Case dei fiori», cioè i gazebo in legno destinati ad ospitare tutti i venditori in possesso di regolare licenza, restano vuote e inutilizzate. Eppure c’era stato un bando di assegnazione a prezzi modici: assegnazione annuale, ai facenti richiesta, a poco più di 800 euro. Insomma, poco più di 50 euro al mese. Un prezzo simbolico concesso in cambio di un «Piano di garanzia della legalità e gestione decorosa degli spazi antistanti il camposanto». E invece, si continua come prima: casette costruite, assegnate e inutilizzate. Secondo i rumors e le indiscrezioni, prove di fondamento o conferma, , le condizioni di assegnazione sarebbero troppo onerose o vincolanti come le garanzie per azioni o impegni antidegrado, pulizia quotidiana dei luoghi, custodia degli immobili e polizze fideiussorie contro atti vandalici. Qualunque sia la realtà, c’è un dato inoppugnabile: le «Case dei fiori» sono inutilizzate e tutto è come prima. Persa una occasione. Persa l’ennesima sfida per centrare in pieno le legalità Perché, è il caso di ricordarlo, il percorso di regolarizzazione è partito qualche anno fa con il blitz della Polizia contro lo strapotere degli abusivi che utilizzavano il bagno esterno addirittura come deposito. Da allora, si sono fatti molti passi in vanti. Ma il cerchio per il pieno rispristino della normalità ancora non si è chiuso.

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Redazione