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CASERTA- (di Elio Bove) “Saremo inflessibili con chi ha sbagliato. Non appena avremo le carte della Procura applicheremo la legge Madia sul licenziamento immediato agli assenteisti”, aveva promesso Mario De Biasio, direttore dell’Asl di Caserta, a seguito delle indagini della Procura sui furbetti del cartellino all’Ospedale San Rocco di Sessa Aurunca. Ed è stato di parola. Dopo aver richiesto alla Procura di Santa Maria C.V. urgenti informative, è passato ai fatti, deferendo all’Ufficio Procedimenti Disciplinari i dipendenti sui quali grava l’ipotesi di reato è di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. I furbetti del cartellino avrebbero procurato un danno erariale di oltre 21mila euro. Sono 28 gli indagati tra medici, infermieri e amministrativi finiti indagati al San Rocco di Sessa Aurunca a Caserta.L’estrema gravità dei capi d’imputazione – si legge nell’atto emanato a firma del direttore dell’Asl di Caserta – evidenziano anche una solidaleed organizzata attività criminosa, posta in essere dagli indagati dell’Azienda. Quindi ha disposto l’applicazione della più grave sanzione del licenziamento, prevista per fatti illeciti a rilevanza penale, tali da rendere impossibile la prosecuzione del rapporto di lavoro con la Pubblica amministrazione. Il direttore De Blasio fa sapere che “la regolarità giuridica – amministrativa della proposta del provvedimento, a seguito dell’istruttoria effettuata, nel rispetto delle competenze, funzioni e responsabilità, non trova motivi ostativi a procedere”. “La piena conformità alle disposizioni di legge ed ai regolamenti aziendali” è stata garantita in considerazione della gravità dei fatti, ascritti agli interessati, oltre che del danno d’immagine subito dall’Azienda. Tra i dipendenti ci sarebbe stato un accordo per timbrare il cartellino e assentarsi durante l’orario di lavoro. A confermarlo sono i video registrati dalle telecamere nascoste dei carabinieri. Nei filmati si accerta come i dipendenti dell’azienda timbrassero più di un badge. Le indagini sono partite nel 2017, attraverso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e analisi di tabulati del traffico telefonico. 

Redazione