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Per mesi, anni, ho portato avanti le ragioni della giustizia e della trasparenza. Sono stato ascoltato, in verità, sempre con la buona e sincera attitudine di voler fare qualcosa di forte e importante: dall’allora procuratore capo di Napoli, oggi capo della Dia, dal prefetto di Caserta, dall’agenzia dei beni confiscati e dal sindaco del Comune di Casapesenna“…“Sarà abbattuto e voglio esserci quando accadrà, anzitutto perché sento questo traguardo non solo mio, ma, in piena sinergia con le istituzioni territoriali, di tutto il Movimento, legato alla Politica con la P maiuscola, a cui fa riferimento quotidianamente; e poi perché voglio vedere con i miei occhi il “nido sicuro” di Zagaria, da dove tutto è nato”

di Antonio Del Monaco*. Per mesi, anni, ho avuto confronti diretti con chi di dovere, nell’obiettivo comune di ripristinare la legalità.
Per mesi, anni, ho cercato di premere l’acceleratore sul da farsi, per dare un chiaro segno di riscatto e rinascita.
Per mesi, anni, ho portato avanti le ragioni della giustizia e della trasparenza.
Sono stato ascoltato, in verità, sempre con la buona e sincera attitudine di voler fare qualcosa di forte e importante: dall’allora procuratore capo di Napoli, oggi capo della Dia, dal prefetto di Caserta, dall’agenzia dei beni confiscati e dal sindaco del Comune di Casapesenna.

Oggi, alle parole, alle promesse sono seguiti i fatti. Oggi è realtà: martedì 7 è stato finalmente deciso, in una riunione alla Prefettura di Caserta, che il bunker di Zagaria verrà abbattuto.
Un ulivo, simbolo di pace, legalità e amore per le proprie origini, per il territorio, sarà piantato nello stesso luogo. Un luogo che torna alla comunità. Voglio ringraziare,oltre le istituzioni , soprattutto la giornalista Marilù Musto, che ha aperto un’inchiesta sul caso

Il bunker non poteva essere confiscato e riutilizzato per scopi sociali o altro, in quanto costruito in maniera del tutto abusiva, fatto per cui si è speso del tempo prezioso a capire e decidere il da farsi.

Io non posso che essere felice, sinceramente sollevato e soddisfatto per quanto sta per accadere: il bunker è il simbolo del male, il fulcro di ogni decisione criminale presa, il luogo delle menti diaboliche che hanno ordito piani oscuri e innumerevoli atrocità. È il posto di comando di un uomo che ha gettato nel fango e nella paura un’intera comunità; di un uomo che ha seminato morte e vergogna, veleno e odio.
Un luogo pericoloso per un uomo pericoloso.

È finita, però. Finalmente possiamo mettere un punto a tutto questo e seppellire l’onta del peccato sotto l’ombra rassicurante della natura.
È un simbolo che nasce su un simbolo che muore.

Voglio esserci quando accadrà, anzitutto perché sento questo traguardo non solo mio, ma, in piena sinergia con le istituzioni territoriali, di tutto il Movimento, legato alla Politica con la P maiuscola, a cui fa riferimento quotidianamente; e poi perché voglio vedere con i miei occhi il “nido sicuro” di Zagaria, da dove tutto è nato.
E perché no? Sperare di incontrare un giorno anche lui, parlargli e cercare di capire se un briciolo di umanità sia sepolta in fondo alla sua coscienza. Come tra le macerie di un bunker. Il suo.

*Deputato del Movimento Cinque Stelle

Redazione