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MADDALONI- Un uomo, un avvocato, un testimone. Ma anche un politico, un docente universitario, un uomo di fede. E proprio per questo presidente dell’Unione dei Giuristi Cattolici. Lui, Gaetano Vairo, è stato un maddalonese che ha segnato un’epoca della vita politica locale. E come politico è stato testimone e custode dei segreti e del travaglio della Prima Repubblica quando da presidente della Commissione a procedere della Camera dei Deputati gestì dossier e vicende politiche scottanti. Ora, a poco più di 20 anni dalla sua scomparsa sarà ricordato con un seminario su “Giustizia Misericordia” presso il Museo archeologico Calatia giovedì 10 ottobre. Per saperne di più abbiamo scambiato qualche battuta con l’avvocato Giovanni Vairo, il figlio che ha voluto questo appuntamento.

avv. Giovanni Vairo

Perchè celebrare il ventennale? E perchè proprio ora?

E’ un’iniziativa maturata lentamente e che viene da lontano. Senza troppi preamboli, si sono concretizzate le condizioni per parlare di Gaetano Vairo, politico, studioso, avvocato. Il seminario lo abbiamo fatto ora perchè le celebrazioni ad agosto non erano opportune.

Perchè allora fare un seminario?

Credo che il tema, ma anche i relatori coinvolti, riassumano bene il percorso,umano, professionale e l’impegno politico di mio padre. Con don Tonino Palmese, oggi vicario episcopale della Diocesi Napoli e al tempo poco più che ragazzino, ci unisce un percorso di formazione comune. E’ il testimone, è proprio il caso di dirlo, della fede di mio padre, forse un lato apparentemente poco conosciuto.

Gaetano Vairo un “cattolico impegnato in politica” e praticava il “cattolicesimo incarnato”?

Si queste categorie riassumono bene il suo percorso di uomo.

Ma è stato anche un giurista e ha scritto molti testi?

Appunto. E proprio per questo la presenza del magistrato Giuseppe Ayala possa ben rappresentare la dimensione dell’avvocato, totalmente in continuità con le altre. E poi il sen. Maurizio Gasparri (oggi presidente della Giunta per le immunità del Senato) ben può dare voce alla dimensione del politico.

Sarà un momento celebrativo?

Sarà un momento del ricordo che va declinato incontrando nel modo degli affetti, della famiglia, dei colleghi. Ma il ricordo non è un archivio che si apre si chiude bensì un patrimonio che si cura e che si coltiva.

Redazione