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MADDALONI- Parliamo di soldi. Anteprima del bilancio di previsione che verrà: restano invariate le aliquote Imu e Tari. Limati al ribasso la Tosap (meno 15 per cento) e i ticket mensa (meno dieci per cento per ogni singola fascia). Il primo bilancio, tecnicamente post dissesto finanziario, non mette le mani nelle tasche dei maddalonesi. O meglio, per essere più precisi, non sarà rincarata la pressione fiscale sugli utenti-contribuenti (pari al 53 per cento del totale) che pagano le tasse. Perchè, ad onor del vero, quasi uno su due è evasore, elusore o moroso. Del bilancio che verrà ne parliamo con il vicesindaco, nonchè titolare della delega alle finanze, Gigi Bove.

Nulla cambia in materia di aliquote Irpef e costo dei servizi?

La prima notizia è che non ci sarà un rincaro di Imu, Tari e Irpef. Dopo lo sblocco delle aliquote, che consentirebbe di innalzare i valori, il nostro comune non ricorrerà a questo strumento. E questo è un primo risultato. Secondo, è stato realizzato un primo risparmio in attesa di ridurre l’aliqota anche della Tari. E mi spiego: sono aumentati tutti i costi di conferimento per l’umido e dell’indifferenziato in discarica. Ebbene, pur crescendo i costi e visto la forte evasione, il Comune non aumenta l’aliquota. Questo è un risparmio indiretto. Poi ci sarà quello diretto che va realizzato con la lotta all’evasione e l’ottimizzazione del servizio ma si tratta di processi gestionali lunghi e non immediatamente contabilizzabili. Il non aggravio, viste le condizioni congiunturali, corrisponde ad un alleggerimento.

Ma parliamo di qualche sgravio…

Ce ne sono. Sono i primi di un percorso che non può non essere pluriennale. Abbiamo alleggerito la Tosap del 15 per cento. Dieci per cento in meno sui ticket mensa. E’ solo l’inizio. Gli sgravi sulle imposte maggiori non potranno essere realizzati subito ma solo programmati sui futuri esercizi finanziari.

In prospettiva a cosa state pensando?

Si può preventivare un alleggerimento dell’Imu ma entro un lasso di tempo di 12-24 mesi. La situazione contabile del comune è ancora condizionata anzi zavorrata dai mutui post dissesto (oltre tre milioni di euro annui), dai muti contratti con la Cassa Deposito e Prestiti (800 mila euro) nel 2013-2014 e dal fondo crediti non esigibili che è salito a quattro milioni di euro. In questo quadro di criticità strutturali ereditate, stabilizzare i conti, cominciare a sforbiciare le prime tariffe e riavviare i servizi di manutenzione cancellati da quatto anni di austerità, abbiamo realizzato una vera svolta.

Redazione