Si deve essere talmente stupidi oppure dei criminali senza cervello e, in tutti e due i casi, non ci può essere alcuna comprensione, perché costoro non hanno neanche messo a fuoco che questo modo di fare danneggia anche loro, i loro figli e il loro futuro.Molto spesso, come amministratori locali non facciamo in tempo a far ripulire un tratto di strada che dopo qualche settimana ce lo ritroviamo nuovamente popolato da ogni sorta di rifiuto, da quelli domestici a quelli industriali: si trova oramai di tutto, dagli “innocenti” sacchetti della spazzatura, al bustone in plastica che può contenere gli scarti di lavorazione, dal divano in similpelle al materasso smollato.Siamo di fronte a una nuova e contemporanea forma di arredo urbano, che però non abbellisce ma deturpa e peggiora l’ambiente.Basta.Ho deciso di scrivere il mio elogio al sacchetto per rompere il diaframma dell’abitudine, del senso comune verso le strade – discarica, degli abbandoni che diventano “normali”, del così fan tutti, delle piazzole di sosta trasformate in “isole” dell’idiozia ecologica.In questi mesi da presidente, nel viaggiare in lungo e in largo per la provincia di Caserta, da Piedimonte Matese a Mondragone non c’è stata una volta che una strada di città, di campagna, interpoderale, provinciale o statale non fosse stata presa di mira dall’inciviltà e dalla pigrizia del buon senso civico.Abbiamo ereditato una terra bellissima, uno spettacolo della natura e della storia che tutti, in Italia e nel mondo, ci invidiano ma che noi quotidianamente invece offendiamo, deprediamo e deturpiamo invece di proteggere e tramandare. |