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MADDALONI- Il Puc da fare e i 400 alloggi fantasma. Se il «mitico Cd Rom», elaborato da Bernasconi, è uscito dalla leggendaria cassaforte del Comune, dagli armadi cominciano ad uscire pure gli scheletri. Questi si dimenticati negli archivi e pure da molti addetti ai lavori che, degli scheletri amministrativi hanno volentieri perso la memoria. Il Sunia, locale e provinciale da anni impegnato in battaglie inascoltate, rilancia subito un suo cavallo di battaglia: l’azzeramento dei piano di edilizia popolare e lo stop sulla realizzazione degli appartamenti di edilizia agevolata ovviamente non edificati con annesso «Piano edilizia economica e popolare».
Ritorna a predicare nel deserto il segretario provinciale del Sunia Ciro Cortese.
E’ arrivato il momento di ripetere cose denunciate e ignorate negli ultimi 10 anni?
Sembra di si. Ricominciamo da numeri. E chi ha orecchi per intendere, intenda: negli ultimi otto lunghi anni, sono stati costruiti solo 16 appartamenti dei 400 pianificati sotto forma di edilizia agevolata, a prezzi calmierati.
Pochino, giusto?
No, assolutamente nulla. Abbiamo detto e ridetto che il «Piano Peep» avrebbe dovuto innescare una vera rivoluzione urbanistica o comunque cancellare le tensioni abitative a Maddaloni. Certamente soddisfare tutte le richieste a cui non può rispondere l’ordinario mercato immobiliare.
Invece, siamo al palo?
Peggio. Non ci sono gli appartamenti promessi. Ma solo famiglie in attesa, giovani coppie in sospeso e una graduatoria per un’assegnazione che non approderà a nulla. Tutto questo è socialmente intollerabile. Come inaccettabile è il silenzio colpevole delle forze politiche.
In che senso colpevole?
Nell’accezione politica dell’espressione. Come Sunia sono anni, e ripeto anni, che abbiamo sollevato le questioni di housing sociale, dell’edilizia popolare (compreso la manutenzione di quella esistente e la regolarizzazione degli inquilini) e ovviamente dei Peep. Non c’è stata nessuna risposta. Nemmeno un barlume di attenzione.
E tutto questo è una colpa?
Lo è. Perché in politica, nei sindacati, nel sociale gli assenti hanno sempre torto. Chi abbandona il territorio e le sue problematiche diventa complice del degrado. Oggi leggo di partiti, movimenti e altro che fanno dichiarazioni di circostanza sul Puc. Siamo al minimo sindacale. E noi di sindacato ce ne intendiamo: quando si fanno dichiarazioni di circostanza significa che il cuore batte altrove.
E dove batte il cuore dei partiti locali?
Chiedetelo a loro: Si comportano come a Pasqua e Natale: ci si scambia gli auguri per abitudine forzata. C’è la festa amministrativa comandata e allora si fanno dichiarazioni di circostanza che denotano una scarsissima o quasi nulla conoscenza dell’argomento. Ma negli anni scorso e lontano dalle occasioni formali nessuno e ripeto nessuno, su questo aspetto di essere smentito (salvo rare eccezioni), ha voluto mai affrontare le questioni del’edilizia popolare a Maddaloni e del Peep.
Torniamo al Peep. Cosa farà sul Sunia?
Continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto: vogliamo sapere che risposta si vuole dare alle circa mille famiglie interessata da questo intervento. Vogliamo sapere se l’ente locale sarebbe responsabile di «omessa vigilanza (ai sensi dell’art.11 della convenzione) sulle modalità e i ritardi della non realizzazione delle opere, sui criteri di selezione degli acquirenti e sui requisiti di assegnazione. Vogliamo sapere se si vuole rivitalizzare il progetto Peep. Ci interessano le ricadute socio-economiche perché a pagare sono stati come al solito i più deboli: le famiglie a reddito fisso. Si è creata una bolla immobiliare. Costruendo molto e valutando una crescita abitativa per Maddaloni inesistente: ben oltre i 40 mila abitanti. Ma si è costruito per tutti ma non per le famiglie con redditi contenuti. Adesso basta.

bocchetti