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MADDALONI- Maddaloni non ricorda. Maddaloni forse preferisce dimenticare. Certamente gingillarsi sulle avventure pseudopolitiche dei personaggi in cerca d’autore che passano da un’elezione all’altra. Ieri le provinciali e domani le regionali. Preferisce il disimpegno, la fuga nel privato e il pettegolezzo. Non si parla di lavoro, di ospedale, di infrastrutture o sviluppo. In questo clima surreale, arriva il 36esimo anniversario dall’assassinio di Franco Imposimato. Anche in questo, se mai fosse ancora necessario ricordarlo, la politica locale è al disarmo. Limitata e confinata nelle schermaglie sui social e sulle campagne di denunce mediatiche, ha da tempo smesso di testimoniare. Non una iniziativa. L’ultima istituzionale fu organizzata dal commissario Benedetto Basile nel 2017. L’anno scorso, ci ha pensato l’istituto comprensivo Settembrini. Ultima notazione: le esternazioni tanto di moda sui social, i giudizi virtuali addirittura le ricostruzioni e le deposizioni di verità su facebook, non sono la verità. Sono la narrazione della realtà deformata e travisata così come vorremmo che fosse. In assenza di celebrazioni, ci affidiamo alle note testimoniali di chi Franco Imposimato ha conosciuto, frequentato e poi ricordato.

Redazione