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MADDALONI- Il caso non è chiuso. La palla, cioè il responso secondo competenze, è passata all’Unità operativa prevenzione e controllo (Uopc) dell’Asl e all’Arpac. Il «caso nube tossica», così come viene chiamato il problema delle esalazioni caustiche ed irritanti per le narici, nonché i miasmi pungenti rilasciati rimessaggi dei Tir di via Sauda (periferia ovest al confine con Caserta) troppo vicini alle aree residenziali, non è affatto archiviato. Dopo il blitz della Polizia Municipale sui luoghi e nel rimessaggio dove erano parcheggiati mezzi adibiti al trasporto rifiuti ordinari e speciali, e costatato lo stato dei luoghi è stata chiesto all’Uopc di controllare la gestione della rimessa e all’Arpac di monitorare la natura di eventuali inquinanti. I tecnici della vigilanza ambientale sono chiamati a sciogliere il solito dilemma: «Definire l’impatto ambientale, l’estensione del danno potenziale a cose o persone, la quantità di inquinanti». Intanto il Comune, ieri, ha rispolverato una ordinanza dell’ex sindaco Lombardi (2002) che a «scopo preventivo impone il divieto di rimessaggio di mezzi d’opera, nelle vicinanze delle abitazioni, se non adeguatamente sanificati».

bocchetti