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MADDALONI- Cantieri sotto scorta. Cresce la tensione all’Interporto. Da stamattina, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza presidiano in forze l’area dell’interporto dove è in corso, da oltre una settimana, la manifestazione ad oltranza degli edili (espulsi dai cantieri dopo le rescissioni contrattuali alle aziende) che attendono che approdino a buon fine le trattative sblocca cantieri. Nonostante gli incontri istituzionali, l’intervento del sindaco Andrea De Filippo, il coinvolgimento dei vertici dell’Ise e di tutte le segreterie sindacali provinciali nulla è accaduto. La verità è, in attesa dal mese di ottobre le risposte occupazionali (visto che i lavoro da fare c’è e c’è ne è tanto), non sono arrivate. E ora tira una brutta aria: da dieci giorni l’unico cantiere operativo è sospeso. E ora secondo l’impresa coinvolta si è raggiunto un punto di non sostenibilità. Per sopraggiunte condizioni di non operabilità sono state annunciati, per oggettivi impedimenti, licenziamenti per gli operai costretti all’inoperatività forzata dal blocco e dalla protesta. La comunicazione dell’azienda danneggiata, inviata la Prefetto a e alle organizzazione sindacali, ha trasformato una protesta prolungata in un problema di ordine pubblico. Così, tra i manifestanti (senza lavoro) e gli occupati (tornati da questa mattina in cantiere) è stato interposto un robusto spiegamento di forze dell’ordine.

Redazione