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MADDALONI- Di certo, per 12 edili c’è il taglio. Si tratta della maestranze in quota alla Sogesa ha annunciato di «trovarsi nella condizione di procedere alla risoluzione di tutti i rapporti di lavoro con i dipendenti».  All’Interporto, almeno così sembra, si navighi a vista. Entro, lunedì 30 settembre, il resto dei cantieri e soprattutto nel nuovo attività, inaugurati sul versante maddalonese, decideranno se sospendere le attività. Nell’attesa, c’è già un risultato poco incoraggiante: non è più fattibile la programmazione delle riassunzioni pianificata dalle maestranze, dal sindaco Andrea De Filippo con i sindacati e l’Ise. Poi, non è stata pagata la terza rata (pari a 900 mila euro) prevista dalla conciliazione giudiziale, siglata di recente sulle tasse non pagate dall’Ise e che ha azzerato 20 anni di lite legale e garantito all’ente locale un gettito certo e importante pari a 3,5 milioni di euro all’anno. Doveva essere  un accordo modello redatto applicando i nuovi istituti previsti dalla riforma del processo tributario (D.Lgs. 546/1992), che ha utilizzato la disciplina della conciliazione «fuori udienza» in cui le parti hanno presentato una istanza congiunta basata sui principi di «transazione e dilazione». Invece, la strategia della «rottamazione del contenzioso» sembra che non funzioni.

Redazione