00 2 min 6 anni


MADDALONI- C’è una Maddaloni, che al di là delle improbabili nomenklature politiche che ogni anno sfilano su Corso I Ottobre dietro l’effige di San Michele, conserva ancora l’antico, autentico e genuino rapporto di fede, devozione e tradizione verso il Santo Patrono. Un tempo i maddalonesi fedeli e devoti aspettavano l’arrivo e la visita a domicilio di San Michele: nel rione, nella corte, nella stradina. Si, la vera processione di San Michele coincide con l’arrivo sotto casa della Sacra Effige. Oltre la processione posticcia e di plastica dei politici di turno, ce né è una vera, carnale, antica e vera. Una di questa tante scene l’abbiamo ritrovata in via Ponte Carolino dove, da sempre, San Michele incontra il quartiere. Qui sosta. Sta tra le gente. Sta tra le case. Sta in strada e riceve l’abbraccio. Non è una sosta tecnica, sebbene gli accollatori, accolti con ogni onore, possono rifocillarsi, riposare, alternarsi. Ieri abbiamo rivisto scene, apparentemente perdute, in via Ponte Carolino, un quartiere storico che più ogni altro sta soffrendo per lo spopolamento, la morte degli esercizi commerciali e l’emarginazione. Ieri, è arrivato San Michele e il rione ha ritrovato l’antica memoria e l’antico splendore. Il rito dell’accoglienza si è tenuto innanzi al negozio Concilio (operativo dal lontano 1958) che per l’occasione si è trasformato in luogo di ritrovo e assemblea di un quartiere. C’è una Maddaloni vera che vive e sopravvive, come il fuoco accesso sotto la brace nonostante le nomenclature inconcludenti e le sfilate di plastica.

bocchetti