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MADDALONI- Il dissesto finanziario, se non si sconta fino all’ultimo euro, non finisce mai. Si cerca una via d’uscita dal tunnel. L’ente locale vive con il fiato sul collo di professionisti, società, ditte e associazioni: tutti in fila per ottenere dopo tanti anni di attesa quanto spetta. Hanno resistito al dissesto finanziario dichiarato nel 2012; hanno rinunciato alla prima proposta transattiva dell’importo. E ora battono cassa. Si tratta tanti soldini. In cima alla lista una folla di avvocati: sono una ottantina. Vanno nel prossimo Consiglio sul per l’approvazione del bilancio consolidato l’atto tra l’avvocato Giuseppe Nuzzo e il sig. Vincenzo Ventrone; quello con l’avv. Antonio Di Santo e il sig. Lorenzo Iannotti; la transazione con di transizione tra gli avvocati Vincenzo D’Errico-Saveria Ferarro e la sig. Maria Fusco; quella tra con la Società cooperativa Culturale (incorporante la Copat). La seduta è fissata per il giorno 26 settembre. Ed è solo l’inizio perchè sono sul tavolo forme transattive con maggiori vantaggi per i creditori a cui non vengono decurtate somme nella misura prima rifiutata. E per questo molti molti creditori stanno scendendo a patti con l’ente. Continua il lungo cammino per l’uscita definitiva dal dissesto finanziario e per il risanamento economico dell’ente.

Redazione