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di Antonio Del Monaco* Parlo da uomo che ha indossato per anni una divisa; parlo da parlamentare membro della Commissione Difesa; parlo da servitore dello Stato; ma parlo soprattutto da psicologo: queste morti, anzi, questi suicidi, non possono essere lasciati al caso, non possono continuare a crescere…è una tragedia intermittente.

Non solo militari: sale il numero dei suicidi nell’Arma dei Carabinieri. 22 i casi in questo 2021. Una strage silenziosa, che getta nella disperazione intere famiglie.
L’ultima, quella di Vincenzo Piccirillo, originario di Santa Maria Capua Vetere, 22 anni.

Continuo, attraverso interventi in aula, interrogazioni e proposte di legge, a mettere un faro su quanto sta accadendo da tempo…su come il buio della depressione e del senso di inadeguatezza sta divorando giovani figli.
La loro vita non è semplice, come molti sostengono, e il gesto estremo a cui ricorrono deve fare riflettere.

Urge un sostegno, non solo interno, ma soprattutto esterno: da psicologo ritengo che l’aiuto medico debba superare i muri della caserma, andare oltre, perché catturare il disagio restando ancorati ad ambienti gerarchici è più complesso, a volte fuorviante.
È necessario dunque accompagnare l’individuo soprattutto nella sua vita all’esterno. Mettere insieme le due facce del quotidiano.

Urge un sostegno come quello adottato dalla Finanza, ma non regionale, non è sufficiente: bisogna avere un riferimento medico provinciale, un punto fermo su cui fare affidamento, un consulente esterno al mondo della caserma. Solo così possiamo sperare di cogliere in tempo il disagio, il dolore…ed evitare il peggio.

Sono vicino alla famiglia del giovane Vincenzo, e all’Arma dei Carabinieri tutta che, ancora una volta, si stringe in doloroso silenzio .

*Deputato del Movimento Cinque Stelle

Redazione