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MADDALONI- ”Vi riconosceranno dalle vostre opere”. Ci affidiamo indegnamente alle Sacre Scritture per commentare quello che sta accadendo a Montedecoro. Mentre la scuola è abbandonata e i bambini, in età dell’obbligo, sono costretti al pendolarismo forzato. In una frazione senza servizi, spazi pubblici e strade malandate, rinasce finalmente, dopo sette anni di lotte, studi, delicati interventi di consolidamento strutturale, restauro e conservazione è stato strappato all’oblio storico e al degrado strutturale il Santuario di Montedecoro. E una comunità dimenticata, bistrattata, senza servizi, ritrova la sua dignità e il primo storico, e al momento unico spazio pubblico per pregare, per i momenti liturgici, per il catechismo e per stare insieme. La Santa Madre Chiesa abbraccia una comunità di oltre cinque mila anime. E in silenzio e con umiltà, riesce là dove l’ente locale non può, non sa o non vuole riuscire. E ora, il Santuario della Madonna delle Grazie, minacciato da un campanile pericolante (a causa di un cedimento differenziale delle fondazioni innescato da una perdita, dalla burocrazia), è tornato a nuova vita grazie al finanziamento regionale per il restauro dei santuari. Domani, sarò il vescovo di Caserta Pietro Lagnese a guidare, con un momento di preghiera, la ripartenza di un Santuario ricco di storia. Annunciate anche pubblicazioni sulla storia del monumento a partire dal libro dei miracoli e dai documenti risalenti al 1628. Sarà ricostruita, anche con una animazione tridimensionale, l’evoluzione nel tempo dell’architettura dello spazio sacro.

Redazione