Ex ufficiale di Marina, avvocato, Giudice di pace è stato anche consigliere comunale

MADDALONI- Una vita divisa in tre: quella militare (da ufficiale di marina), quello di giurista (da avvocato prima e da Giudice di Pace dopo) e quella di politico. Si da politico, perché Alfonso Di Nuzzo non ha mai nascosto la sua voglia di militanza e di chiara appartenenza, non partitica bensì culturale. Dopo una malattia, ha lasciato la vita terrena quello che per tutti resta il Giudice di Pace avendo vissuto, da magistrato onorario, tutte le tribolazioni della sede di via Caudina. Prima l’apertura. Poi il trasferimento a Caserta. Poi la rinascita. In mezzo, uno studio di archivio che ha ricostruito, attraverso le sentenze del pretore, la storia familiare ed economica della Maddaloni di fine ottocento e degli inizi del Novecento. Alfonso Di Nuzzo è stato, per diletto e per piacere, anche uno storico. Eppure, è stato nel senso più ampio possibile un vero politico. Perché anche essere avvocato o esercitare le funzioni di giudice significa vivere nel cuore della polis e frequentare non già il foro degli addetti ai lavori ma la piazza dove una comunità si ritrova, si riconosce e tesse la piccola o grande storia quotidiana. Forse di tutte le passioni che ha coltivato quella che gli ha dato meno soddisfazioni è stata la politica. Consigliere comunale, in quota Ds, agli inizi degli anni duemila, ha sempre coltivato il sogno di dare una giuda alla diaspora della sinistra locale lacerata da una cultura tribale. Alfonso Di Nuzzo, politicamente parlando, era un uomo di altri tempi quando la politica camminava anche sulle gambe della competenza e della militanza e non solo dell’appartenenza quasi familiare. Non possiamo non ricordare la sua passione, da giurista, sulle dispute sul fine vita e la vicenda di Eluana Englaro. Di Nuzzo è stato un militante e soprattutto un vero laico. Ha vissuto la sua malattia con discrezione. E la nostra redazione si associa sommessamente al dolore della famiglia.

Alfonso Di Nuzzo in consiglio comunale