MADDALONI- Tutto in 45 giorni. Entra nel vivo e si fa incandescente la trattiva per il futuro occupazionale degli 84 lavoratori,  addetti ai servizi di handling cioè al carico, scarico e distribuzione delle sigarette e dei lavorati del tabacco della Logista, colpiti da un provvedimento di licenziamento collettivo. Si terrà molto probabilmente a Roma e in tempi celeri il tavolo «confronto teso ricercare e definire le azioni finalizzate a limitare le ricadute occupazionali ed economiche derivanti dalla chiusura del deposito». Entro e non oltre una settimana, cioè entro giovedì 9 giugno, si lavorerà per trovare un accordo su tre capisaldi non negoziabili: l’assegnazione di una mansione diversa ai lavoratori interessati considerati esubero strutturale e non più impiegabili dalla Gld; distacco eventuale presso altre aziende del settore operative nel casertano eventualmente accompagnamento alla pensione (se esistono i requisiti) dei soggetti più anziani e agevolazioni per i più giovani. Il fronte sindacale ha già assunto un posizione molto dura: totale avversione  «alla chiusura del deposito di Maddaloni alla data del 31 luglio 2022». Il tempo delle passerelle di politici e amministratori è scaduto. Non hanno avuto esito tutti i tentativi e gli annunci, di forze politiche e parlamentari, per far cambiare rotta alla multinazionale spagnola che gestisce in regime di monopolio i lavorati del tabacco. Leggi alla mano, l’obiettivo dei sindacati è garantire piena occupazione e garanzie occupazionali a tutti i licenziati. Al momento, le garanzie sociali, prima che occupazionali, non sono garantite a tutti. Purché si trasferiscano ad Anagni, sono tutelati i 24   dipendenti diretti di Logista e, accettando la ricollocazione presso  la «Elpe Global Logistic Services spa», c’è continuità occupazione per soli 24 addetti al «servizio di handling», con qualifica di operatore impianto/addetto alla movimentazione. Per tutti gli altri, il percorso di garanzia è tutto da costruire e le opportunità occupazionali tutte da trovare.