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Nel corso della mattinata odierna, nelle province di Como e Novara, militari della Stazione Carabinieri di Lurate Caccivio – Compagnia Carabinieri di Cantù, con il supporto di personale del Comando Provinciale territorialmente competente, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal GIP del Tribunale di Monza su richiesta della Procura della Repubblica di Monza – nei confronti di 5 indagati (per 3 è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per 2 la misura cautelare degli arresti domiciliari), ritenuti responsabili, a vario titolo in concorso e aggravati, di tentato omicidio (artt. 56, 575 c.p.),  sequestro di persona (artt. 605 c.p.), rapina (art. 628 c.p.). 
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza – PM Sost. Proc. Dott. R.F. e condotta dalla Stazione di Lurate Caccivio, trae origine dal cruento evento delittuoso avvenuto nella serata dello scorso 28 settembre 2019, quando, nelle adiacenze del kartodromo di Montano Lucino, venne ritrovato un uomo sanguinante, in stato di semi-coscienza e con gravi lesioni.
I successivi ed immediati approfondimenti investigativi hanno consentito appurare che:
 la vittima, artigiano, si era recata a Lentate sul Seveso (MB), presso il Centro Commerciale Bennet per un appuntamento con una cliente nel quale concordare un lavoro da svolgere; giunto sul punto di incontro, trovava, oltre alla donna, altre quattro persone le quali procedevano ad un violento pestaggio nei suoi confronti, colpendolo al capo con una chiave in ferro solitamente utilizzata per lo smontaggio dei bulloni delle ruote delle auto, nonché usando calci e pugni; 
 gli aggressori avevano caricato in macchina la vittima, contro la sua volontà, trasportandolo presso il cimitero di Villaguardia prima e nella zona boschiva di Montano Lucino, non lontano dal citato kartodromo, dove avevano continuato a colpirlo con calci e pugni fino a lasciarlo in stato di incoscienza, fuggendo via dopo aver tolto il cellulare dalla sua disponibilità;
 la vittima era stata soccorsa dal padre, a sua volta avvisata da un dipendente del menzionato kartodromo, e dal personale sanitario intervenuto sul posto che lo trasportava presso l’ospedale di San Fermo della Battaglia (CO), dove otteneva 35 giorni di prognosi;
 inquadrare l’evento delittuoso nella volontà, da parte degli aggressori, di punire un presunto tentativo di truffa commesso in precedenza dalla vittima del pestaggio in danno della donna con la quale aveva appuntamento per un ulteriore lavoro presso il Centro Commerciale Bennet di Lentate sul Seveso: nella circostanza precedente, gli aggressori avrebbero supposto che l’artigiano volesse truffarli, impegnandosi per un lavoro artigianale, difatti mai iniziato, del valore di 2700 euro, percependo una caparra di 500 euro poi restituita.
 

Fonte: carabinieri – sala stampa

Redazione On Line