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MADDALONI- Il comune si è quasi tirato fuori. O forse no: intanto, è in scadenza (15 dicembre) il bando per l’assegnazione del patrimonio immobiliare, sequestrato e confiscato in via definitiva alla criminalità organizzata. Si applica il codice antimafia anche a Maddaloni: si tratta di un patrimonio di almeno 900 mila euro che l’Agenzia dei beni confiscati (Anbsc) potrebbe affidare alle associazione del terzo settore in possesso dei titoli e dei requisiti. Il comune, in un primo momento, non ha risposto all’offerta. E non è più scontato che possa tornare in gioco. S tratta dell’affidamento di cinque locali ampi, ubicati in via Napoli (tutti al civico 166), e tre sul centralissimo Corso I Ottobre (aventi tipologia negozio-bottega al civico 71 e 73). Leggendo il bando, il comune molto probabilmente ha perso l’occasione. Ma la cosa più sconvolgente è che, per la prima volta, l’assegnazione di beni della criminalità organizzata avviene nel silenzio totale delle forze politiche e delle associazioni. Si blatera di tutto e su tutto ma non sul ripristino della piena legalità. Intanto, per l’«assegnazione diretta a titolo gratuito di beni confiscati a soggetti del Terzo settore» restano i corsa proprio le proposte di associazioni di promozione sociale, enti filantropici e cooperative sociali. Presentati prevalentemente progetti per l’«Area sociale»: Famiglia, prevenzione, eliminazione o riduzione delle condizioni di disabilità, bisogno o disagio individuale e familiare; accoglienza e integrazione degli immigrati». Ecco l’elenco e l’ubicazione dei beni pubblicato dall’Agenzia dei beni confiscati:

L’avviso pubblico e l’elenco dei beni

Redazione