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MADDALONI- Il sindaco punzecchia il Pd e i Dem rispondono per le rime. De Filippo non riconosce al Pd locale “consistenza politica” e Antonio Giannini rileva tutte la “clamorose contraddizioni del sindaco che guarda indietro”.

Il “sindaco che guarda indietro”, ci spiega…

Si, Andrea De Filippo è, da quattro anni, che politicamente un sindaco che guarda indietro. Ogni volta che si affronta un tema amministrativo importante o divisivo o che suscita discussione lui dribbla il confronto. Invece, di entrare nel merito si abbandona alla solita rievocazione delle cose successe o fatte 20 anni fa. E’ come quelle squadre di calcio che, incapaci di affrontare l’avversario, passano continuamente la palla la portiere. Così De Filippo, incapace di affrontare il dibattito politico e ammnistrativo, si rifugia nel passato. Così, invece di amministrare la città e confrontarsi con le sfide che pone il presente o impone il futuro fa l’amministratore di condominio. Si limita a gestire l’ordinario e le cose ormai acquisite da anni.

Così, questa polemica sul passato, non finisce mai…

Affatto. Come Pd abbiamo l’obbligo, il dovere e l’orgoglio di fare chiarezza su affermazioni politiche irricevibili. Irrecevibili da un sindaco che non ha un partito. Pertanto, pensasse alle dinamiche delle sue liste civiche invece di soffermarsi sul Pd locale.

Cosa contestate?

Le affermazioni gratuite di De Filippo che accusa il Pd di inconsistenza organizzativa e politica. Il dramma, cosa grave per un sindaco senza partito, è che ignora che il Pd a Maddaloni ha 130 iscritti. Ignora pure che l’assemblea costitutiva ha eletto un coordinamento cittadino. E quest’ultimo organo elettivo sta disponendo gli atti, in attesa delle decisioni nazionali, regionali e provinciali per la convocazione del congresso cittadino. Altro che inconsistenza e mancanza di democrazia interna e legittimità rappresentativa. Sulla base di questo, posso dire, senza tema di essere smentito, che De Filippo esprime giudizi falsi e infondati. Ma la domanda è: il sindaco a quale partito appartiene? Se non ha un partito pensi piuttosto alle sue liste civiche, fatte in casa e a gestione personale. Se invece ha un partito dica quale è o quale sarà. La domanda la facciamo noi: il Pd, come tutti i partiti avrà mille problemi, ma almeno è un luogo di militanza. Chiedo: ma nelle liste personali, fatte in casa, quali forme di militanza, quale confronto, quali organici politici, quali atti partecipati sulle scelte politiche e quale confronto viene fatto? Non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo accettare lezioni da chi non può permetterselo.

Ma tra le tante perplessità, sugli atti amministrativi, nutrite riserve sul Puc. Siete stati accusati di esservi sottratti al confronto…

Il Puc, per come è stato redatto, è un copia e incolla e un completamento di tutti gli atti prodotti negli anni precedenti. Andava fatto. Ma non è stato fatto nulla di eccezionale. Semmai ci si limita a procedere a scatti. Sono stati prodotti atti amministrativi dribblando ad arte qualsivoglia forma di confronto sui grandi temi urbanistici come il recupero del centro storico e non solo. Ma su questo argomento complesso faremo un intervento mirato e faremo conoscere il nostro pensiero e il nostro orientamento. M auna cosa dobbiamo dirla: continua lo stillicidio della piccole inaugurazioni di giardini e giardinetti. Ma di grandi opere, gestite totalmente dal comune, non c’è nessuna traccia.

Redazione