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In cinque anni, non attuato il «piano per la rimozione delle barriere architettoniche»

MADDALONI- Non è una città per disabili. Anzi, è una città che odia e discrimina i disabili. L’indifferenza, la violenza, il disprezzo, la ferocia e la prevaricazione contro chi ha difficoltà di deambulazione, permanente o temporanea, raggiunge livelli inaccettabili. Auto in sosta sui marciapiedi, sui parcheggi riservati, sulle rampe (poche in verità di accesso ai marciapiedi). E poi ancora sedie, tavolini, cassette, espositori commerciali, catene che chiudono varchi e strade sia ai pedoni in generale che ai disabili in particolare. Non è un problema solo amministrativo. E’ un problema di cultura, di civiltà e di umanità che sembra afflitta dalla grave patologia della carenza di empatia. Quest’ultima è spesso assente o il più delle volta rimossa o infine messa a tacere. E ovviamente non si salva il comune che non ha istituito il garante per i disabili e non attuato il «piano per la rimozione delle barriere architettoniche».

Disattesa la mozione del consiglio comunale

Sebbene il consiglio comunale (marzo 2019) abbia votato, all’unanimità una «rivoluzione di civiltà», dopo oltre cinque anni di febbrile attesa, nulla è accaduto. La mozione, presentata dall’ex consigliera Tina Santo (M5S) e approvata all’unanimità, è stata disattesa totalmente. Non istituito il garante dei disabili. Di più: fatto la deliberazione di consiglio non sono stati avviati nessuno degli atti per regolamentare l’introduzione della nuova figura di garanzia. Non attuate le direttive dell’Anci Campania. Non varato il Piano di eliminazione della barriere architettoniche (Peba).

Disagi segnati ovunque

L’elenco è lungo. Non funziona il montascale installato davanti la biblioteca comunale. Segnalato il funzionamento parziale degli ascensori al cimitero; la totale mancanza vigilanza  e controlli degli stalli per la sosta e la tutele delle aree parcheggio riservate; la negazione dell’accesso facilitato in alcuni uffici pubblici. La contestazione, ancora una volta, non risparmia nemmeno la vecchia palazzina del Comando di Polizia Municipale, ristrutturata più volte dopo le severe prescrizioni dell’Asl. L’accesso dei disabili c’è ma è attivato solo dopo richiesta di eventuali avventori.

Redazione