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Pubblicata l’ordinanza sindacale con cui si ufficializza la chiusura, sono resi noti i motivi che hanno portato alla chiusura dei cancelli del palazzetto dello sport “Angioni-Caliendo” di Maddaloni. 

Resa nota anche la data da cui hanno inizio le irregolarità: 29 giugno 2013, la scadenza fino alla quale era valido il certificato di prevenzione degli incendi. Il certificato, proprio si senso del DPR 151/2011, non è più rinnovabile e pertanto bisogna riprodurre una scia.
Per poterla produrre e chiedere un nuovo sopralluogo dei vigili, però, occorre procedere a tutta una serie di adempimenti e verifiche strutturali. Non è stato, infatti, effettuato il controllo dei sistemi di protezione attivo; non sono stati nominati gli addetti antincendio; il numero degli estintori sono insufficienti (solo quattro) e gli idranti non risultano revisionati con cadenza semestrale; il settore tribuna presenta un corrimano che impedisce l’accesso alle scale di smistamento; le uscite al piano terra hanno un coletto di fermo non azionabile dalla barra antipanico. In altre parole, alla procedura burocratica ed amministrativa relativa al certificato, occorre intervenire anche strutturalmente. Il che pone davanti ad una chiusura non inferiore a due, tre mesi.
Nel frattempo l’UnioBasket ha formalizzato la richiesta di un incontro al sindaco per capire modi e tempi di rientro nell’uso della struttura indicata alla federazione come impianto sportivo. Senza sosta il lavoro della dirigenza per trovare strutture disponibili, soprattutto agibili ed idonei per i campionati in corso. Gli allenamenti stanno avendo luogo tutti al PalaFeudo, struttura idonea anche ad ospitare i tornei regionali. Solo quelli, però, perché né le partite dei campionati under di eccellenza, né la serie C possono disputarsi a via Feudo, in mancanza di elementi fondamentali come parquet e tabellone dei 24 secondi. Se per questa settimana gli under d’eccellenza giocano in trasferta, il problema grosso resta la serie C Gold. È trascorso, infatti, il termine minimo per chiedere alla federazione di spostare luogo e orario di gara senza il consenso della squadra ospite. La UnioBasket aveva, infatti, trovato la disponibilità del Pinto di Caserta, ma la BC Irpinia ha risposto negativamente  indicando di voler giocare a tutti i costi domenica alle 18. Una risposta probabilmente più legata a beghe politiche passate che a questioni di sport. Una nuova richiesta è stata avanzata nel tardo pomeriggio di ieri è solo a notte inoltrata è arrivata la disponibilità da Avellino a giocare a Cercola per le 18 di domenica.

Redazione On Line