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Sono stati i conticini della serva a far ricadere la scelta su Mazzarri. Ed è stata sicuramente la soluzione migliore. Sette mesi di contratto e poi si vedrà. Quei sette mesi che sono stati proposti anche a Tudor, ma rifiutati perché disponibile a traghettare il Napoli per quest’anno con l’opzione di allenarlo anche per il prossimo anno. Un anno e sette mesi e Tudor sarebbe stato il nuovo allenatore del Napoli. Si è guardato alla spicciolata di euro ed alla fine si è andati sull’usato sicuro. Garcia potrà godersi un immeritato riposo, retribuito alla grande, con un contratto di 2 anni e uno stipendio che sarà di 3 milioni netti all’anno. L’avesse cacciato dopo Bologna, De Laurentiis oggi si ritroverebbe con i 2 milioni persi per non aver battuto l’Union Berlino e un Garcia già quasi liquidato nel suo ingaggio.Quindi il Napoli metterà in bilancio, nella voce uscita, 4 milioni di euro tra esonero di Garcia e nuovo contratto a Mazzarri. Tudor forse sarà il nuovo allenatore della prossima stagione, ma si sa come va il calcio. E poi con Mazzarri che si rimette in gioco, la sorpresa è dietro l’angolo anche se ha da affrontare, dopo la sosta della Nazionale, un terribile ciclo di partite tra Campionato e Champions. Oggi riprenderanno gli allenamenti con 12 calciatori impegnati con le rispettive nazionali e con Mario Rui, Meret e Osimhen che daranno forfait in quanto infortunati. In pratica la partita contro l’Atalanta sarà preparata in 3 giorni. Tre giorni di fuoco, con una condizione fisica tutta da verificare, calciatori da recuperare e schema di gioco da adottare. Stavolta è proprio il caso di dire che dovranno essere i calciatori a fare quello che Spalletti è stato capace di inculcare nelle loro teste, creando una macchina che va con il pilota automatico. Non sarà facile per Mazzarri, che conosce l’ambiente, la piazza, il Presidente e i tifosi. Mazzarri non deve fare l’errore di trasmettere quell’ansia che accumula durante le partite. Deve tener conto che la squadra è a pezzi e va tirata su, iniziando a far risultato a Bergamo. Poi si andrà a Madrid. Contro il Real si parte sconfitti e si può giocare sul velluto: non è la partita del fuori o dentro. A Natale sarà fatto un primo bilancio e si avrà un quadro più chiaro della situazione, senza dimenticare che l’organico del Napoli è fortissimo.

Elio Bove