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MADDALONI- Al mercato ortofrutticolo la situazione è paradossale. Non si riesce a rompere il circolo vizioso: si va avanti a colpi di bonifiche straordinarie. Via libera alla rimozione dei rifiuti combusti (quelli prodotti dai roghi di luglio e settembre) ma il cumulo di rifiuti abbandonati non diminuisce. Anzi, aumenta. Andiamo per ordine, completata la caratterizzazione dei rifiuti speciali prodotti dal’incendio di un deposito di cassette di plastica. Eppure non è bastato. Contestualmente alla rimozione coatta, rimangono le discariche o aree di abbandono incontrollato dei rifiuti. In questo stato di disservizi e emergenza permanente c’è un danno considerevole. Gli operatori, che rischiano lo stop delle attività, si sentono doppiamente danneggiati: danneggiati dai frequentatori dell’area mercatale, che la utilizzano come discarica incontrollata, e dal comune che non è in grado di garantire una rimozione quotidiana o costante dei rifiuti. Ma pure il comune si considera parte lesa: utilizza finanziamenti straordinari attinti dalla fiscalità generale e dal gettito Tari per le bonifiche (la terza bonifica in meno di un anno) e non funzionano le zone di conferimento individuate. La realtà è che manca la certezza di un sistema di rimozione sistematico dei rifiuti. Manca una vigilanza completa capace di controllare lo smaltimento abusivo dei rifiuti, praticato da tutti i clienti e i venditori al dettaglio che, al momento, del rifornimento abbandonano l’invenduto, gli scarti e i prodotti andati a male con i relativi contenitori e caricano la merce fresca. Mancano i controllori. Quindi si va avanti convivendo con gli accumuli di rifiuti, servizi non efficienti e il rischio, per un’area agroalimentare, si essere sottoposta a misure restrittive.

Redazione