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MADDALONI- L’esperimento è partito. A marzo, il comune di Maddaloni produrrà il primo compost dalla compostiera di comunità attivata presso il mercato ortofrutticolo. Potrebbe essere o sarebbe il primo passo verso lo smaltimento autonomo e valorizzazione della frazione umida dei rifiuti. Quella parte abbandonata che, 15 mesi fa, portò all’imposizioni di sigilli per la presenza di discariche incontrollate nel perimetro della struttura di via Cancello. Il primo processo è stato avviato, in collaborazione con i tecnici della Regione, e darà il primo risultato il mese prossimo. Sarà ottenuto materiale igienizzato, ancora in corso di trasformazione biologica, estremamente ricco di elementi nutritivi (in particolare azoto) utili per la fertilità del suolo e la nutrizione delle piante; è utilizzato in florovivaistica per la preparazione di letti caldi. E’ la soluzione? Non è un esperimento perché la compostiera si dovrebbe inserire come recapito terminale del nuovo sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti al mercato ortofrutticolo tutto da realizzare. Vista da vicino, la compostiera è suddivisa in 4 settori: nel primo, avvengono le fasi di triturazione e miscelazione; nel secondo, opera la biossidazione accelerata; nel terzo; la degradazione biologica e nel quarto la raffinazione. Sarà invece molto più complesso implementare il modello e esportarlo presso le grandi unità immobiliari per l’allocazione di compostiere condominiali. Molte sono state le richieste. Ma di fatto il bando è andato deserto (distribuiti meno di 20 su 150 disponibili) per la mancanza si agglomerati residenziali adeguati dotati di ampi spazi verdi indispensabili per trasformare in compost la frazione umida prodotta dai singoli condomini.

Redazione