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MADDALONI- Montedecoro c’è. Arriva Conte a San Felice a Cancello e “Montedecoroso si ribella” ma per davvero non a chiacchiere o con finti slogan. Lo sta facendo in questi momenti in modo civile, garbato e perentorio. Cartelli e presidio per ricordare che da cinque anni si accumulano ritardi e silenzi sul crollo del plesso scolastico di Montedecoro. E con essi i disagi e la frustrazione dei bambini e delle famiglie costretti alla migrazione al Brancaccio di via Feudo o alle scuole di Cervino. Sulla scuola, ormai chiusa e affetta da cedimenti di fondazioni, si è parato poco. Ma nulla è cambiato.

Il presidio

La storia dell’istituto fino ad oggi:

Si è parlato anche di un progetto di  un milione e cinquecentomila euro per attingere risorse da un bando del Ministero dell’Interno. Intanto, poco è cambiato dal febbraio 2015 quando il plesso di Montedecoro venne sgomberato per “dissesto statico”. E dopo saggi e indagini , l’area servizi al territorio del comune di Maddaloni nella relazione tecnica, scopre che lungo la vicina strada provinciale corre il tracciato dell’acquedotto, che nelle vicinanze è presente l’Alveo Faenza (vecchio acquedotto non tombato completamente) e che in zona si osservano fenomeni di lieve dissesto stradale  causato da probabili perdite non facilmente giustificabili. Nel 2017 vengono fatti saggi e indagini strutturali per accertare le cause del dissesto statico e accedere all’indennizzo che in un atto di quietanza la compagnia assicurativa stima in 530.000 euro. Il 25 gennaio 2018 l’ufficio Area servizi al Territorio afferma che a seguito di analisi ed indagini geologiche eseguite sulla struttura occorre realizzare un intervento di consolidamento delle fondazioni che stima in 300.000 euro. Stima per l’intervento di ricostruzione dell’edificio un costo di un milione e 700mila euro, in quest’ultimo  caso la fondazione mediante pali ammonterebbe a 510.000 euro. Fin qui gli atti. E oggi la protesta civilissima e determinata la cospetto del presidente Conte. Intanto i bambini aspettano.

Redazione