MADDALONI- E’ stato un momento storico da record veri, conclamati e certificati. E diciamolo pure è stato una prima seduta del Consiglio Comunale imbarazzante. La prima dopo due record senza precedenti, forse senza pari su tutto il territorio nazionale: la prima dopo un sindaco arrestato e la prima dopo lo scioglimento lampo di un civico consesso. Poco male. Perché il record, degno di guinness o da “manuale del pessimo amministratore”, fa tremare i polsi: nella cornice del Villaggio dei Ragazzi, ex ente morale azzoppato da 30 milioni di euro di debiti alle prese con una procedura fallimentare, si è riunito il Consiglio Comunale di un ente locale che ha prodotto, tra debiti accertati, riflessi e in via di maturazione, quasi 70 milioni di euro di default. Quasi cento milioni di euro in due. C’è da riflettere su come tutto questo sia potuto succedere. Sarebbe interessante se si aprisse un dibattito. Se si accendesse un riflettore sull’operato dei CdA del Villaggio e dei Consigli Comunali che hanno partorito un simile ammanco. Siamo sicuri che non accadrà e che la “smemorite” sia una malattia contagiosa trasversale. Consapevoli che questa non volontà confini in alcuni casi con un’omertà culturale e politica. Ma non vogliamo, non possiamo e non dobbiamo gettare la croce addosso a chi (maggioranza ed opposizione) oggi siede in Consiglio. Possiamo solo dire che le macerie, taciute e rimosse del Villaggio, e quelle pagate con i soldi dei contribuenti del Comune possono essere un buon viatico. Basta non calpestare le macerie fumanti ed evitare le tragedie amministrative del passato recente. Solo facendo questo sia l’amministrazione in carica che l’opposizione certamente faranno meglio. E con un piccolo sforzo certamente faranno bene. In una sala Chollet afosa e affollata si è toccato con mano il fondo, amministrativo, culturale ed epocale, di un territorio i cui guai (imputabili ad alcune generazioni) sono un cappio al collo per i giovani. Abbiamo una speranza: forse si può solo risalire la china. Abbiamo una certezza: su questi disastri, se non c’è volontà di fare luce, si abbia almeno il pudore di tacere e di evitare di ammannire ricette miracolose o di salire in cattedra. Un po’ si sana laicità: Di miracoli o presunti tali ne abbiamo visti fin troppi.
