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MADDALONI- Arriva una sostanziosa seduta del consiglio comunale (giorno 12 giugno) e arrivano, ancora più sostanziose, le polemiche. Tempi stretti e carte, arrivate entro il tempo massimo, ma appena in tempo per approfondire i temi. E riscatta la protesta sulla difficoltà, per i consiglieri comunale di opposizione di “poter svolgere al meglio le funzioni istituzionali” per cui sono stati eletti. Rilancia l’allarme Angelo Tenneriello (consigliere di Maddaloni Positiva).

Angelo Tenneriello (Maddaloni Positiva)

Dopo le punture di spillo sul peg, ecco la protesta sui tempi di convocazione del consiglio comunale. Cosa è che non va?

Ribalto la domanda: cosa c’è che va? Oggi, abbiamo appreso delle convocazione di un Civico Consesso con ben 17 punti all’ordine del giorno. Ancora una volta, per poter affrontare al meglio le questioni bisogna fare una maratona; inseguire gli argomenti; rispettare il timing imposto dalla maggioranza e non dal rispetto del lavoro dei consiglieri e del buon senso di convivenza democratica.

Insomma, ci sarebbe un metodo in queste convocazioni lampo. Un modo per creare disagio alle opposizioni?

La vicenda è duplice: primo permane un atteggiamento ostativo della maggioranza verso il lavoro svolto delle opposizioni sempre costrette a rincorrere le decisioni, per nulla coinvolte sui temi qualificanti (che riguardano il bene della collettività) e osteggiate nella partecipazione di scelte fondamentali.

Quali?

C’è l’imbarazzo della scelta: le trattative con Rfi, la questione delle esondazioni fognarie di via Cancello, l’emergenza ex Cava Monti, il caso Turbogas. E mi fermo qui per non annoiare.

Se la vicenda è duplice, quale è l’altra questione?

E’ di natura politica ma anche amministrativa. Questo sindaco ha politicamente scelto la strada dell’erosione sistematica e della negazione di tutti gli spazi di agibilità politica, trasparenza e partecipazione. Nega il ruolo e la funzione fondamentale delle opposizioni. E’ un fatto gravissimo che si ripercuote anche nella scelta di convocare un consiglio comunale fiume senza concedere il tempo per l’opportuna preparazione. Il Consiglio Comunale non è un condominio dove si è chiamati semplicemente a deliberare atti ordinari. Il Civico Consesso è molto di più. E questo ruolo è negato come il dialogo e il confronto.

Entriamo nel merito. Il riconoscimento di debiti fuori bilancio o i lavori di urgente manutenzione sono atti ordinari…

Non sono l’elenco della spesa. Vanno documentati e discussi. Ma poi ci sono argomenti molto scabrosi, di vecchia data, che andrebbero analizzati bene. A partire dall’Osservatorio sulle problematiche di sviluppo e gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Stiamo parlando di un organo che deve affrontare bubboni amministrativi quarantennali. Sono state le commissioni a scoperchiare l'”affittopoli maddalonese” (con annessi debiti di centinaia di migliaia di euro per canoni di locazione mai versati). Sono state le commissioni a mettere in evidenza le criticità della gestione del patrimonio edilizio pubblico, che fa scandalosamente acqua da tutte le parti, e quello privato a cominciare dall’aborto del piano Peep. Tutto questo non si può annacquare con una seduta fiume.

Redazione