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MADDALONI- Ospedale che paura. La classe ) politica locale è affetta da nosocomefobia che dal greco “nosokemeion” cioè ospedale (come ci insegna il sindaco Andrea De Filippo), è la paura degli ospedali. Insomma, parlategli tutto ma non della sanità locale. Così, nel silenzio totale, è stato archiviato l’«ottobre nero» dell’ospedale. Avete sentito l’intervento di qualche politico locale (ad eccezione dell’on Antonio Del Monaco). Ripristinata la piena funzionalità della «diagnostica radiologica tradizionale». A catena, c’è lo sblocco totale dei ricoveri in ortopedia; l’accesso dei pazienti traumatizzati al Pronto Soccorso e l’inserimento a pieno regime nella rete del 118; l’avvio delle attività diagnostiche di routine e la fine delle liste di attesa. Si chiude un mese senza precedenti: oltre 10 giorni di paralisi operative per lo stop al blocco operatorio (riparazione e sanificazione di tre delle quattro sale operatorie) a cui si è aggiunto il «black out» del tavolo radiologico telecomandato che ha reso impossibile la diagnostica per immagini alle ossa lunghe. Nonostante anche l’ausilio della Tac 3D il ritorno alla normalità è stato progressivo: i servizi di ingegneria sanitaria hanno dovuto prima sostituire la componentistica elettronica e poi adeguare il software. E ancora prima del completo ritorno alla normalità, è stato assicurata la fine dei viaggi dei pazienti, obbligati (per alcuni giorni) al trasporto, a mezzo ambulanza al nosocomio di Marcianise, per ottenere l’assistenza radiologica necessaria. Con l’ultimo fine settimana di ottobre arriva un’altra notizia altrettanto attesa: la quasi ultimazione dei lavori di rifacimenti dell’impianto di microclimatizzazione che consentiranno la riapertura della quarta sala operatoria. sa, la diagnostica aperta all’utenza esterna e le prestazioni in regie ambulatoriali.

Redazione