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MADDALONI- Il rifacimento della facciata dell’ospedale civile doveva segnare l’inizio di un periodo di avvio dei lavori di ristrutturazione. E in parte così è stato. Solo che anche lavori, di fatto minimali come la tinteggiatura, sono rimasti a metà. La parte anteriore è stata riportata a nuova luce. Quella posteriore (lato via Roma) è ancora bicolore: una porzione ritinteggiata e una lasciata senza manutenzione. E’ la prova provata dello stato di semiabbandono o di attenzione a singhiozzo riservata al nosocomio. Mentre sul dimensionamento si è passati dalla mobilitazione al silenzio. I problemi della sanità territoriale sono trasversalmente indigesti ai movimenti politici. Dopo il Consiglio comunale ad alta tensione, le relazioni e gli interventi copia e incolla, le liti, il documento votato all’unanimità e la raffica di comunicati stampa ispirati da un forte ottimismo o da una tenace volontà di ribellione, non è successo più nulla. Tacciono pure i tavoli tecnici regionali presentati come la strada per dare risposte ai territori che si sono sentiti danneggiati dal nuovo piano sanitario. Molti annunci, una valanga di comunicati stampa, raffica di post su fb e poi tanto silenzio. Così un servizio fondamentale, come il presidio ospedaliero, deve fare i conti con la burocrazia: fermi i lavori di adeguamento del Pronto Soccorso. E addirittura ancora non partono quelli di adeguamento funzionale del blocco chirurgico che dovevano essere già consegnati. Paradossi dei paradossi, sono in fase avanzatissima invece le opere di installazione della nuova Tac 3 D.

Redazione