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MADDALONI- E’ nato un contenitore senza contenuti. Oltre gli annunci di rito, e il solito copia e incolla compulsivo delle comunicazioni ufficiali, c’è molto di più. Il Parco urbano intercomunale, enfaticamente chiamato “Est-Tifatini Dea Diana” (forse per non essere inviso alle associazioni venatorie), ha finalmente il suo presidente. Ad otto anni dai primi progetti, a quattro dall’approvazione della Regione. Insomma, un cammino ad ostacoli non proprio trionfale. Onore e meriti al sindaco Andrea Pirozzi che ci ha creduto caparbiarmente, proprio lui che ha particolare familiarità con l modo dei cacciatori. Ma il progetto, il Parco, le sue regole urbanistiche condivise e le norme di tutela sono tutte da costruire. Tutto da nominare l’Ufficio di Piano e gli organi gestionali. Oltre Andrea Pirozzi c’è il diluvio. Molti sono i nodi da sciogliere: primo, la battaglia contro il ricorso di alcune imprese estrattive in quel di Durazzano. Ancora cave e ancora rogne: l’esclusione dalla perimetrazione originaria delle cave di Maddaloni. Una clamorosa contraddizione. L’assenza di progetti sovracomunali condividi e i rapporti non proprio idilliaci tra i nove comuni contraenti. Celeberrimo lo scontro tra Maddaloni e alcuni comuni sulle disavventure dell’ufficio tecnico maddalonese. Oltre gli annunci c’è più: il parco intercomunale è tutto da costruire. Ma abbiamo una certezza: fino ad oggi, è stato gestito quasi in maniera privatistica. Scarsa comunicazione, zero interazione con i territori. Vuoi vedere che se scappa qualche progetto, sostenuto da lauto finanziamento, come i convinti sostenitori del parco da sparuta minoranza abramitica diventeranno una folla? Aspettiamo conferme o smentite.

Redazione