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NAPOLI- (di Elio Bove) L’Autorità di Garanzia per le Comunicazioni – AGCOM, ha approvato le procedute per l’assegnazione e le regole per l’utilizzo delle frequenze per sistemi terrestri di comunicazioni elettroniche, al fine di favorire la transizione verso la tecnologia “5G”. L’avvio della sperimentazione prende cinque comuni della Campania: Letino, Raviscanina e San Gregorio Matese in provincia di Caserta; Montecorice in provincia di Salerno; Savignano Irpino in provincia di Avellino. Le ultime ricerche parlano chiaro: il pericolo esiste ed è fondato. Il team di ricerca dell’Istituto Ramazzini di Bologna ha pubblicato i risultati dello studio, il più grande mai realizzato sulla sicurezza per l’esposizione all’elettrosmog, con risultati allarmanti: riscontrati aumenti statisticamente significativi nell’incidenza dei tumori rari delle cellule nervose del cuore nei ratti maschi e tumori del cervello nei ratti femmine alla dose più elevata. Insomma se da un lato le nuove tecnologie rappresentano un’opportunità di sviluppo della società e dei territori, da un altro lato non si può trascurare la salute pubblica, che necessita di un’azione tempestiva per ridurre l’esposizione. Le compagnie devono concepire tecnologie migliori, investire in formazione e ricerca, puntare su un approccio di sicurezza piuttosto che di potenza, qualità ed efficienza del segnale radio. I telefoni cellulari e la tecnologia wireless nascondono rischi conosciuti e ignorati per decenni. Intanto nei cinque comuni campani interessati alla sperimentazione “5G” già si sono costituiti comitati spontanei di cittadini, mobilitati per conoscere le modalità della“sperimentazione”. La preoccupazione dei cittadini si basa sugli effetti ancora sconosciuti sulla salute dell’uomo e sull’ambiente delle radiazioni prodotte dal nuovo sistema;preoccupazione acuita dall’assoluta mancanza di informazioni da parte di quasi tutte le amministrazioni locali interessate al rilascio delle autorizzazioni.

Redazione