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MADDALONI- Si riparte dal “Piano B”. E si va avanti comunque. Sull’affidamento conteso dei lavori per il completamento del casello autostradale «Maddaloni-Interporto Sud Europa» (da 18 milioni di euro) finalmente il Consiglio di Stato è entrato nel merito e ha messo la parola fine. Respinto l’appello, presentato in solido dal «Consorzio stabile Arem» e da Autostrade per l’Italia,  avverso all’annullamento dell’affidamento dei lavori (deciso dal Tar) per la costruzione dello svincolo, delle rampe di accesso all’autostrada, l’area pedaggi e lo spazio uffici. Accolte le ragioni del «Consorzio nazionale cooperative produzione lavoro». Finisce così l’attesa, la gestione al rallentatore e la gestione binaria di autostrade che, come ha più volte spiegato l’ing. Antonio Tosi, ha lavorato per l’avanzamento delle opere e pure alla previsione dell’avvicendamento. L’ing. Antonio Tosi comunque è atteso in Comune (ente attuatore dell’opera) per fare il punto della situazione. L’obiettivo unico dell’ente locale resta sempre lo stesso: completare un’opera strategica per il territorio. Ci sono delle preoccupazioni: il passaggio di cantiere imporrà tecnicamente un rallentamento. Poi c’è la parte contabile sebbene siano state già avviate le procedure di «giustificazione dei prezzi» e va annullato il contratto sottoscritto dal «Consorzio stabile Arem». Al momento, il bicchiere è mezzo vuoto. Non è iniziata la costruzione delle rampe di accelerazione e decelerazione per l’entrata e l’uscita dalla sede autostradale deve essere. Quasi completata invece la lunga campagna di «prospezione archeologica» (sotto la supervisione della Soprintendenza) sull’area dove sorgerà lo svincolo e dove sono state trovate tracce di vestigia romane e impronte di carri. Quasi completata pure la bretella di collegamento tra lo svincolo e l’ex statale 265 dove sono iniziati anche i lavori della rotonda di accesso.

Redazione