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I soliti problemi. Adesso, si aspetta che entri in funzione il COC (Centro operativo comunale). Adesso, si attende l’attività della fantomatica commissione speciale paritaria sull’emergenza igienica-sanitaria composta da due consiglieri comunali di opposizione maggioranza. Si attendono gli interventi di prima assistenza, pure la pulizia e la manutenzione

MADDALONI- Allerta arancione, non poteva mancare l’esondazione dell’ex-Casmez nella lunga lista di allagamenti causati dal maltempo come documentato dalla Protezione Civile. E ora? Fatto il Consiglio comunale sprint e scritto il decalogo delle buone prassi dopo 30 anni di esondazioni, l’attesa è per le soluzioni messe in campo dal civico consesso. Premesso che il problema è tutto legato alla necessità di potenziare l’ex-Casmez e alla decisione della Regione di avviare l’iter ammnistrativo conseguente, c’è attesa per le soluzioni introdotte. Intanto, l’ordinanza del divieto di vendita e coltivazione dei prodotti agricoli, che lascia il tempo che trova, ha un solo merito: dare un ulteriore appoggio alla richiesta di risarcimento danni per i coltivatori e le aziende agricole. Adesso, si aspetta che entri in funzione il COC (Centro operativo comunale). Adesso, si attende l’attività della fantomatica commissione speciale paritaria sull’emergenza igienica-sanitaria composta da due consiglieri comunali di opposizione maggioranza. Si attendono gli interventi di prima assistenza, pure la pulizia e la manutenzione. Staremo a vedere.

In sintesi, di seguito, le direttive deliberate dal consiglio comunale:

  • A prevedere e a sollecitare presso le autorità di riferimento qualora non ne avesse competenza, un piano di emergenza ed evacuazione per le aree interessate dagli allagamenti atteso che il piano comunale di protezione civile è stato predisposto e adottato con delibera del Commissario Straordinario in data 20.10.2016 e non prevede interventi tesi a gestire le situazioni di emergenza in premessa finalizzati al mantenimento degli standard di vita dei residenti e non, messi in crisi.
  • A valutare la possibilità, qualora ne ricorrano le condizioni, di richiedere lo stato di emergenza riconducibile al rischio meteo-idrogeologico e idraulico;
  • Ad istituire, eventualmente, una Commissione Speciale paritaria circa l’emergenza igienico – sanitaria determinata dagli allegamenti composta da quattro consiglieri comunali (due di maggioranza e due di opposizione) e dal Sindaco o suo delegato con funzioni di proposta programmatica, relazioni con i residenti, rapporti con enti istituzionali superiori (Stato, Regione e Provincia), rapporti con organi tecnici (ARPAC, laboratori analisi etc). È compito della commissione partecipare alle riunioni con la Regione Campania. La partecipazione alla commissione si intende a titolo del tutto gratuito;
  • A sollecitare presso i competenti uffici anche sovracomunali, lo studio idraulico del bacino idrico di competenza per le aree in oggetto e soprattutto a monte per la precisa valutazione del volume idrico recapitato nella condotta fognaria, in parte già espletato dall’Autorità di Bacino Nord – Occidentale, oggi Campania Centrale e non completato al fine di rendere l’opera a farsi, funzionale all’uso;
  • A prevedere d’intesa con il COC (Centro operativo comunale) un piano di interventi mirati che, in caso di allagamenti, limitino i disagi a residenti e passanti e si inseriscano nell’ottica della prima assistenza;
  • A sollecitare chi di competenza alla pulizia delle strade una volta rientrato l’allarme, dai residui fognari;
  • A sollecitare chi di competenza alla pulizia periodica delle cunette laterali che non assolvono altrimenti alla naturale funzione di dispersione delle acque meteoriche aggravando il fenomeno dei rigurgiti e allagamenti stradali.

Redazione