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MADDALONI- Aspetta e spera. Tutto rimandato: e ora ci si mette anche l’emergenza Coronavirus, anche se la questione sanitaria non c’entra nulla con le procedure di approvazione del progetto di abbattimento e ricostruzione del “Ponte Vapore”. Fatto sta che non si è tenuta la riunione al segretariato regionale (fissata per mercoledì 18 marzo) per ratificare il via libera della Soprintendenza ai lavori. In pratica, bisogna aspettare ancora. Attende fino a lunedì, per sapere quando bisogna attendere ancora per la convocazione di una nuova riunione che delibererà il via libera. Un’attesa per sapere quanto bisognerà attendere ancora. E così, tra una cartuscella e l’altra, una procedura e una carta bollata si perdono. La fretta è motivata: prima si avviano le procedure e prima si avviano i cantieri. E questo tempo morto imposto dall’emergenza può essere prezioso per ultimare gli atti finali. Così, salgono a nove i mesi di attesa da quando il Coniglio Comunale all’unanimità ha deliberato il via libera i lavori che, per contratto, dovranno essere eseguiti tra un mino di sei mesi e un massimo di 12.

Redazione