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Ottimo il risultato di Pino Magliocca, primo dei non eletti come indipendente nella lista Pd-M5S, ha raggiunto e superato Salvatore Liccardo (primo dei non eletti). Scontata l’affermazione di Angela Sferragatta

MADDALONI- Il civismo di facciata è giunto finalmente al capolinea. Se c’è un risultato politico, in elezioni di secondo livello figlie degli accordi tra la casta e non del voto popolare, è che è caduto il velo di ipocrisia dietro cui si nascondono i consiglieri comunali: civici alle amministrative, per presunti impegni con la città, e organici al consigliere regionale e parlamentare di turno per tutelare i propri orizzonti personali. Così, è in campo una maggioranza capace di tutto. L’abbiamo scritto, riscritto e oggi lo ripetiamo: quella arcobaleno è una coalizione con l’opposizione incorporata, affollata, zavorrata da troppi consiglieri comunali in esubero e per questo affamati di visibilità o di spazi politici. Tutto secondo le previsioni o quasi: ottimo il risultato di Pino Magliocca, primo dei non eletti come indipendente nella lista Pd-M5S, ha raggiunto e superato Salvatore Liccardo (primo dei non eletti). Scontata l’affermazione di Angela Sferragatta costruita sull’asse Maddaloni-Caserta, con la regia di Santangelo, Marzo e Sferragatta che guarda lontano e alle prossime regionali.

Mancano all’appello tre voti

Ma un dato politico è imprescindibile: Andrea De Filippo è stato impallinato dalla “sua” maggioranza arcobaleno. Mancano all’appello tre voti. E’ caccia ai franchi tiratori perché, alle provinciali, la segretezza del voto non è assoluta. E secondo indicazioni, non proprio fantasiose, il sesto voto sarebbe arrivato da un consigliere comunale amico di un comune di fascia E. C’è una certezza e un indizio molto probante: non c’è stato il travaso o il riequilibrio di voti con il gruppo Santangelo. L’indizio conduce ai cespugli della maggioranza ovvero alle liste sovra-rappresentate che hanno appena un consigliere comunale pure un assessore. Dalla lista vanno esclusi: Gennaro Cioffi che, alla luce del sole e senza giochetti, ha reso pubblico il suo sostegno al sindaco di Arienzo Guida. Anche Giuseppe Magliocca da tempo ha esternato la sua non adesione. Quindi la maggioranza, con tutti dentro compresi i nemici politici, non ha più senso. Ora De Filippo è chiamato a delle scelte: forse è meglio una coalizione più ristretta e meno rissosa. Quindi urge una potatura dei cespugli e un taglio di chi non si sente parte del progetto amministrativo. De Filippo è chiamato pure ad un cambio di strategia: a che serve far convivere consiglieri comunali che di fatto hanno scelto solo di salire sul carro del vincitore solo per prendere un taxi per scendere alla prima fermata utile? Che senso ha tenere dentro i “Giano bifronte della politica locale” chi in pubblico o nella passata consiliatura e in privato sono più oppositivi delle opposizioni?

Redazione